Giacomo Poretti, una delle tre colonne del Trio Aldo, Giovanni e Giacomo, si è raccontato in una nuova intervista a Repubblica parlando del rapporto con Aldo Baglio e Giovanni Storti e la sua vita prima del successo, arrivato in età matura.
L’impatto col successo per uno di famiglia proletaria com’è stato?
«Impressionante per tutti. Aldo lo prendevamo bonariamente in giro, perché lui è venuto davvero su con la famiglia dalla Sicilia con le valigie di cartone. Giovanni è figlio di un tipografo. Ma abbiamo avuto il successo in età adulta, attorno ai trent’anni, e questo ci ha aiutato».
Perché?
«Non abbiamo mai frequentato ambienti vip, feste. Siamo rimasti grezzi, rozzi, abbiamo sempre rifiutato gli eccessi. La nostra salvezza è stata questo eccesso di normalità. Le nostre famiglie si sono molto frequentate fino al ’98. Stavamo sempre assieme, facevamo vacanze-lavoro, poi gradualmente ognuno ha anche fatto cose sue. Siamo sempre in contatto, ma Aldo ormai vive in quel paradiso siciliano. Ci vediamo meno. Io andrei a vivere in montagna, ma mi piace molto anche la città. Qui c’è il figlio di 17 anni, la casa, il lavoro, gli amici».
Il lavoro prima del successo
Giacomo Poretti ha raccontato di essere andato subito a lavorare dopo la terza media perché non voleva partire per il militare: «Dopo la terza media sono andato in fabbrica, allora era normale. Per rimandare il militare, sono entrato in ospedale e ci sono rimasto undici anni. C’era una tale carenza di infermieri che dopo un mese mi hanno insegnato a fare le punture e messo in turno. Poi ho preso il diploma, ero caposala».
Il Trio oggi
Il rapporto con Aldo e Giovanni? «Inizialmente c’è stato l’innamoramento artistico. In tre facevamo cose strabilianti, ci divertivamo, la creatività fluiva. Lavorando tanto assieme è nata l’amicizia. Dopo 35 anni il rapporto è maturato. Ognuno ha percorso una sua strada parallela, senza chiudere la vicenda con gli altri due. Grazie al rispetto reciproco profondo, le liti si sono sempre risolte. Ci sono stati scontri perché abbiamo tre personalità importanti, siamo tutti e tre molto creativi, per forza di cose a volte si è creato l’incidente. Mai per soldi, mai per donne, sempre per scelte artistiche, o quando abbiamo fatto degli errori, come “Fuga da Reuma Park”».
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