Gianni Nazzaro non le manda certo a dire. In un’intervista al settimanale “Nuovo”, il cantante star degli anni Settanta e Ottanta, ha parlato di come non riesca a trovare il suo spazio in tv, rispetto ad altri colleghi della stessa generazione. In particolare, Nazzaro si è scagliato contro alcuni suoi colleghi che sembrerebbero non aiutarlo ne tantomeno invitarlo nelle proprie trasmissioni. Uno su tutti Gigi D’Alessio che per molti è considerato suo erede:
“Questa presunta eredità è la peggiore offesa che mi possa fare perché non riconosco in D’Alessio valori artistici o umani. Quando gli fui presentato esclamò: ‘Gianni Nazzaro? Ei fu…’. Misera battuta di una persona dalla quale mi distacco con orgoglio”.
Sicuramente non vengono trattati meglio Gianni Morandi e Massimo Ranieri, che a suo dire lo trattano con indifferenza.
“Morandi non mi ha mai invitato in un suo show in televisione e Massimo Ranieri è stato altrettanto indifferente. Eppure qualcosa mi deve visto la canzone Perdere l’amore”
Gianni sostiene di non aver mai ricevuto solidarietà da parte dei colleghi suoi coetanei e tira in ballo il brano “Perdere l’amore” che ha vinto il Festival di Sanremo del 1988. La stessa canzone, l’anno prima, era stata presentata da Nazzaro, ma non fu ritenuta idonea. L’artista salva soltanto due colleghe che stima molto, Iva Zanicchi e Orietta Berti, viste come “molto spiritose e genuine“. Tutt’altra opinione, invece, il cantante ha di Renato Zero ritenuto “una maschera senza allegria”, di Loredana Bertè, considerata “una strega, con i suoi capelli azzurri” e Pupo criticato per il suo ruolo da opinionista al “Gf Vip”: “un opinionista senza opinioni”.
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