Intervistato da “Il Messaggero”, Gigi Marzullo ha raccontato gli anni della sua giovinezza. Nato ad Avellino il 25 luglio 1953, ha passato l’adolescenza tra le feste e la vita estiva della Costiera Amalfitana:

“Partivamo coi miei amici da Avellino e andavamo in Costiera Amalfitana, fino a tarda notte”.

Quindi, per non fare continuamente avanti e indietro capitava di dormire in macchina insieme a un suo amico, per poi dire la mattina seguente alla comitiva di aver dormito all’Hotel Valle Verde:

“Frequentavamo ragazzi più benestanti di noi e, per orgoglio, non dicevamo la verità. Tutto quello che c’era da pagare lo pagavano loro. Il giovane Marzullo passava le serate tra i grandi, lui era il più piccolo del gruppo, ma quel tempo si esaurì di lì a poco. L’amico Enzo Maria Marenghi un giorno gli disse: ‘Gigi, consiglio di trovarti uno stipendio al più presto, è una gran comodità”.

In merito al suo fascino con le ragazze, Marzullo corregge il tiro e parla di come si sentiva in adolescenza sotto questo punto di vista:

“Ero un po’ imbranato e non avevo un fisico bestiale, come direbbe qualcuno. Però ero molto me stesso, come adesso. E questa cosa piaceva alle ragazze, specie a quelle altolocate. Ero affascinato dalle ragazze che mi affascinavano. Dovevano essere complesse. Non mi sono mai fermato all’aspetto fisico. Certo, se carina era meglio, ma cercavo altro”.