Intervenute a “Da noi a ruota libera“, Susanna e Carlotta Proietti hanno avuto modo di ricordare il grande Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre scorso, nel giorno del suo ottantesimo compleanno:
“Non era tanto diverso da com’era sul palcoscenico, non era tanto diverso dal Gigi Proietti che avete conosciuto. Noi abbiamo riso tanto in famiglia, lui è stato molto se stesso come personaggio pubblico quindi in casa era uguale. Gli piaceva molto raccontare storie e sonetti. “
Tanto l’affetto ricevuto dopo la sua morte e una città, Roma, che si è praticamente fermata:
“Sapevamo che c’era tantissimo affetto verso papà ma in questo modo ci ha sorprese. Noi siamo stati travolti. Così no, secondo me nemmeno lui se l’aspettava. É stato bellissimo.”
Alla domanda della Fialdini, sul modo che Gigi aveva di incoraggiarle, Carlotta ha risposto:
“Papà non ha mai avuto la cosa di dire: dai, vai… bastava guardarlo, vedere lui mentre lavorava, oppure prima di entrare in scena, e la carica ce l’avevi. É sempre stato uno che non ha mai speso parole in più. Sempre parole molto azzeccate e al limite ti diceva: fai bene!”
In occasione dell’uscita di “Ndo cojo cojo. Sonetti e sberleffi fuori da ogni regola“, un libro di memorie con illustrazioni di una della sue due figlie, Susanna, e altre dello stesso Gigi, Flavio Insinna è intervenuto per leggerne qualche passo e ha rivelato un’insegnamento del Maestro (come usa chiamarlo lui):
“Lui diceva se fai la pausa ndo te dico io prendi pure l’applauso a scena aperta e me paghi il caffè.”
E poi un aneddoto in cui Carlotta ha ricordato un’esibizione in tv con il papà:
“Siamo andati in una trasmissione insieme e dovevamo cantare, avevo otto anni e io non avevo nessuna vergogna, mentre papà era impacciatissimo.”
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