Non c’è proprio pace per Gigi Proietti. Il grande attore romano scomparso il 2 novembre 2020 si è ritrovato nel caos dei cimiteri romani, con l’incredibile disservizio che negli ultimi mesi ha travolto Ama e Comune di Roma, con migliaia di salme ammassate nel cimitero di Prima Porta, corpi in attesa di essere cremati e urne accatastate nei magazzini che non possono essere intanto restituite alla famiglia per una questione di burocrazia.
A distanza di cinque mesi, Proietti non ha ancora trovato posto al cimitero, pertanto le sue ceneri sono state sepolte provvisoriamente in Umbria, nel cimitero di Porchiano del Monte, dove riposano anche i suoi genitori, Romano e Giovanna. Rimarrà lì fino a che non gli sarà trovato un posto al cimitero del Verano (il cimitero degli artisti), al momento pieno e senza nemmeno un loculo disponibile. Chissà quanto bisognerà aspettare prima di vederlo riposto al fianco di tanti altri colleghi, come Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Vittorio De Sica e Nino Manfredi, tanto per citarne alcuni.
Il problema con la salma di Proietti era sorto fin da subito, con la cremazione: la sua bara (come quella di centinaia di altri normali cittadini) rischiava di rimanere per mesi accatastata nei magazzini in attesa. Poi la decisione di portarlo fuori regione ma le sue ceneri non sono ancora rientrate.
Insomma, l’amato mattatore Gigi, re dell’ironia, forse avrebbe tirato fuori l’ennesima barzelletta su Roma e sui romani, sdrammatizzando anche su questa assurda situazione,
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