Il film
Nel 1986 Castellano e Pipolo si aggiudicano la regia di Grandi magazzini, film corale basato sul modello di Grand Hotel Excelsior (uscito nel 1982) ma amplificato con un cast di attori ancora più ampio, ben dodici nei ruoli principali. Tra questi, Enrico Montesano, Michele Placido, Nino Manfredi, Massimo Ciavarro, Christian De Sica, Renato Pozzetto, Massimo Boldi, Lino Banfi, Paolo Villaggio, Laura Antonelli, Heather Parisi, Sabrina Salerno, Paolo Panelli, Ornella Muti e Leo Gullotta.
Trama
Il direttore di un grande magazzino si trova a gestire diverse situazioni che passano davanti alla sua attenzione. Tra queste quella di una cliente miope che ha finito per trovarsi in bilico su un cornicione, di un attore sul viale del tramonto incapace di girare un semplice spot, di un giovane ribelle che deve intascare una grossa vincita in denaro. Le cose si complicano ulteriormente quando Evaristo, addetto alle pulizie, è vittima di uno scambio di identità e ritenuto il figlio del direttore: il capo del personale, nella speranza di ottenere una promozione, userà sua moglie per sedurlo.
Il personaggio di Christian De Sica
Nel folto gruppo di personaggi più memorabili, insieme a quelli di Enrico Montesano, Renato Pozzetto e Nino Manfredi, c’è l’ “Antonio Borazzi, burino di Cantalupo in Sabina” di Christian De Sica, alias il fortunato vincitore di un buono acquisto da 500 mila lire da spendere ai G.M. Affidato alla signorina Carla Marchi per la scelta della merce, Borazzi, dopo aver trascorso l’intera giornata nei G.M. non riuscendo a trovare merce che gli permetta di spendere la somma precisa da lui vinta, alla fine decide di optare per una notte con l’avvenente commessa.
Come raccontato dal regista Pipolo nei contenuti extra del DVD, De Sica prese volentieri parte al progetto di Grandi magazzini trasformando completamente il personaggio sulla sua pelle.
È un ruolo che corrisponde alla sua maniera di recitare. Lui l’ha fatto volentieri perché se l’è costruito addosso, un po’ metallaro, un po’ coatto. Lo cambiò molto. Il personaggio in origine era un ragioniere meticoloso, preciso, che faceva i calcoli sul buono vinto. Ragionava su quello che poteva comprare, finché non arrivava la commessa. De Sica ha cambiato tutto, si inventò questo personaggio qua, perché questa tipologia rientra più nelle sue corde. Secondo me il compito dei registi è anche assecondare l’attore in questi casi. Quando l’attore fa una cosa che gli piace, rende di più, piuttosto che fargli fare una cosa così com’è scritta.
Grandi Magazzini: “Villaggio cambiò il suo personaggio perché innamorato dell’uomo-robot David Zed”
Commenti recenti