Gianluca Grignani è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:

I suoi eccessi, le sfuriate con il pubblico, i concerti interrotti.
«Non sono un santo, ma alla gente vado bene così. Stiamo zero a zero e palla al centro. Anzi, ho più credito ora che prima, le mie canzoni hanno una profondità che dura nel tempo».

Il momento più brutto.
«Ogni mattina quando mi alzo. Dormo male, agitato».

E in assoluto?
«La morte di papà».

Chi sono invece gli amici?

«Lucio Dalla è stato il migliore amico che ho avuto in questo ambiente. La prima volta che andai a casa sua, entrando in soggiorno non vidi nessuno. Poi mi accorsi che mi stava scrutando da dietro una poltrona. Mi spiegava: “La libertà è un lavoro difficile”. Una volta telefonò a casa per invitarmi in barca, rispose mia madre. “La ammiriamo tanto, signor Dalla, ma mio figlio non è il tipo”. Quando Lucio me l’ha raccontato ci abbiamo riso un quarto d’ora».

fonte CORRIERE