Howard e il destino del mondo si annovera tra le pellicole più stravaganti mai realizzate, o quanto meno per ciò che riguarda il suo protagonista. Uscito nel 1986, il film porta per la prima volta in assoluto sul grande schermo un personaggio dell’universo fumettistico della Marvel, Howard il papero, che fece il suo esordio sulla carta nel 1973.
L’idea del film e la preparazione
L’idea di un adattamento cinematografico di Howard nacque a George Lucas, affascinato e divertito dallo stile noir e sperimentale del fumetto. Lucas si mise in contatto con Willard Huyck e Gloria Katz, con i quali aveva già lavorato in American Graffiti, e insieme si misero d’accordo con il co-creatore e fumettista Steve Gerber per definire il film, che finì per essere opzionato dalla Universal.
La volontà iniziale dei produttori era quella di farne un cartone animato, ma poiché la Universal necessitava di un film per l’imminente stagione estiva, Lucas propose di farne un live action con la Industrial Light & Magic per gli effetti speciali. Budget stimato: 36 milioni di dollari.
La sceneggiatura andò in contro a numerose revisioni, sia per l’ambientazione (volevano inizialmente partire da Howard alle Hawaii) sia per ciò che riguardava il carattere di Howard, noto per essere rude e antipatico. L’aspetto più umoristico del fumetto venne mantenuto inserendo svariate allusioni sessuali.
Howard, da pupazzo a costume
Negli anni ottanta, lo sappiamo, di CGI ce n’era veramente pochissima, dunque per creare Howard si dovette ricorrere ai vecchi ‘metodi artigianali’. Inizialmente si usarono dei pupazzi creati su misura con le sembianze del papero, manovrati da esperti burattinai. Capitava spesso, però, che i pupazzi si rompessero e ciò creava enormi rallentamenti. Quando Lucas suggerì di creare un costume, le cose migliorarono e le scene precedentemente fatte con i pupazzi vennero rigirate e l’aspetto di Howard perfezionato.
Il cast per Howard
Creato il costume, bisognava trovare qualcuno che lo indossasse e desse vita ad Howard. All’inizio la produzione trovò un bravissimo bambino di 12 anni che riusciva a dare le giuste mosse e il giusto portamento al simpatico Papero, tuttavia si accorsero presto dell’impossibilità di girare un intero film con un bambino dentro un costume che poteva risultare claustrofobico, oltre alle complicazioni che si sarebbero create nell’orario delle riprese, visto che il bambino doveva andare a scuola.
Dopo diverse tribolazioni, la parte principale venne affidata a Ed Gale, attore americano affetto da nanismo. In realtà all’inizio Ed Gale fu rifiutato perché la sua altezza non combaciava con quella richiesta (era leggermente più alto), dunque lo chiamarono per affidargli solo delle scene da controfigura al bambino. Questa scelta però non funzionava perché risultavano comunque delle differenze evidenti, così piano piano vennero affidate a Ed Gale la maggior parte delle scene. Anche Lea Thompson, l’interprete di Beverly, ha rivelato che era molto più contenta quando nel costume c’era Ed Gale piuttosto che il bambino. Ad indossare il costume di Howard, tuttavia, finirono per essere in totale 8 persone. Tra questi anche una donna, incaricata di fare gli stunt nelle scene action.
Il lavoro di Ed Gale venne molto apprezzato: non era una persona con un costume addosso, ma proprio un attore a tutti gli effetti, che aveva imparato egregiamente a muoversi e spostarsi nonostante un senso d’orientamento molto ridotto, talvolta anche muovendosi all’indietro. Riuscì a dare un’anima a Howard nonostante le condizioni fisiche difficili. Il costume era comunque molto ingombrante e caldo, con una sola cavità nei pressi della bocca, tanto che durante le pause veniva fatta aria al povero Ed Gale tramite un phon! Per di più l’attore riuscì ad andare al bagno il meno possibile…
Il costume e la voce
Il costume era concepito con una tecnologia animatronica, dunque con componenti elettronici e robotici per dare autonomia e movimento, tra cui batterie e cavi. Sul set era stato predisposto un tavolo al quale lavoravano delle persone incaricate di muovere dei joystick e impartire i comandi, come lo sbattere delle palpebre degli occhi di Howard o la direzione dello sguardo.
L’altra complicanza nel girare le scene con Howard riguardava la voce. Venne detto a Gale di non parlare nel costume perché non si sentiva nulla, quindi affidarono un microfono e un piccolo altroparlante ad un addetto che recitava le battute al suo posto.
A lavorazione terminata, Huyck e Katz iniziarono a pensare al doppiatore per Howard. Alle audizioni parteciparono, tra gli altri, John Cusack, Martin Short e Chip Zien; la scelta ricadde su quest’ultimo data la sua voce roca considerata perfetta per la parte.
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