Il film


Uscito nel 1985 e diretto Richard Donner, vede la sceneggiatura scritta da Chris Columbus che fu ricavata dal soggetto di Steven Spielberg, che fu anche il produttore del film.
Il nome del film deriva da un gruppo di quattro ragazzi, cresciuti in un quartiere di Astoria, Oregon, chiamato “Goon Docks”; proprio dal nome del loro quartiere, i ragazzi si fanno chiamare col nome di ‘Goonies’. Nello slang americano, goony vuol dire anche “sfigato” ed è per questo che Mikey dice spesso che lui e i suoi amici sono “dei poveri Goonies”. Nel 2017, il film è stato selezionato per la conservazione nel National Film Registry degli Stati Uniti dalla Biblioteca del Congresso come “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo“.

La trama

Nella cittadina di Astoria, nell’Oregon, Jake, uno dei membri della criminale banda Fratelli, evade dalla prigione locale, fuggendo insieme al fratello Francis e alla madre Agatha, inseguiti dalla polizia.

Dopo l’inseguimento, nel quartiere di Goon Docks, Clark “Mouth” Devereaux va a casa dei fratelli Mikey e Brandon Walsh. Poco dopo si uniscono a loro anche Chunk, ghiottone e loquace, che ha appena assistito all’inseguimento, e l’asiatico Data, dallo spiccato talento inventivo e per questo spesso preso in giro dagli altri. I ragazzini sono amareggiati perché di lì a poco dovranno abbandonare le loro case: due imprenditori infatti intendono comprare l’intera Goon Docks per costruire un campo da golf. Ritorna a casa la signora Walsh con una nuova domestica messicana che dovrà aiutarla nelle operazioni di trasloco: Rosalita. Mouth, che conosce la lingua spagnola, si offre di aiutare la signora a spiegare a Rosalita le sue mansioni, ma in realtà si diverte a inventare cose assurde, come tenere separate le droghe nascoste in casa, pena la segregazione, o stare attenta a non toccare gli oggetti che il signor Walsh usa per la sua attività sessuale, tanto che la povera domestica pensa di essere finita in una casa di matti. La signora Walsh poi esce e i ragazzi si recano in soffitta. Il gruppetto trova tra gli scarti del materiale che il signor Walsh ha usato per allestire il museo di Astoria una misteriosa mappa in lingua spagnola che Mouth cerca di tradurre e uno strano medaglione. Tramite un vecchio articolo di giornale i ragazzi vengono a conoscenza anche dell’esploratore Chester Copperpot, dato per scomparso durante la ricerca del tesoro di un famoso e leggendario pirata che aveva imperversato nella zona, Willy l’Orbo. Intuendo che l’ubicazione del tesoro si trova nei pressi di Goon Docks, Mikey convince i suoi amici a seguire la mappa per dare una svolta alla loro vita: trovando il tesoro del pirata potrebbero pagare i perfidi imprenditori ed evitare lo sfratto.

Brandon Walsh

I Goonies è un film degli anni ’80 che a permesso ad alcuni degli attori che lo hanno interpretato di ritagliarsi un bel posto tra i volti cinematografici più noti e amati. Questa è la sorte che è spettata a Josh Brolin che, dopo il suo debutto a soli 17 anni nella pellicola d’avventura The Goonies, ha avuto un gran successo. Tanti sono stati i ruoli che ha interpretato, e altrettanta è la sua fama. 
Ma un paio d’anni fa l’attore ha utilizzato il suo profilo Instagram ufficiale per ricordare il film del 1985 e la sua personale esperienza quando vide l’incredibile vascello per la prima volta:

“16 anni. Sprovveduto. Leggevo i libri di Stanislavsky sul personaggio nella mia piccola roulotte prigione 3 metri per 3 tutta in legno. Martha Plimpton era la mia miglior amica e Robert Davi mi faceva impazzire. Steven Spielberg era Dio e Richard Donner era l’istruttore di un campo estivo. Pensavo che lo sceneggiatore, Chris Columbus, e io fossimo alti uguali. Non avevamo ancora visto la nave. Eravamo tenuti lontani dall’acqua che riempiva il teatro di posa. Ci venne detto di immergerci all’unisono e quando saremmo riemersi, avremmo dovuto voltarci e reagire in modo naturale. Facero partire le telecamere, andammo sotto, sentimmo uno smorzato “Azione!” … E quando emergemmo e ci girammo c’era silenzio. Da parte di tutti noi. La prima parola pronunciata fu mia. E fu ad alta voce. “Cazzo!!”. E la ripresa fu rovinata, una scena importante per il regista. Non mi importò. Il galeone era lungo 150 piedi [oltre 45 metri] e aveva un tesoro che pendeva da ogni lato. Era il sogno di ogni ragazzino che si avverava. “Cazzo” sembra, anche ora, assolutamente un’esclamazione appropriata.”