Vi siete mai chiesti perché ne “I soliti sospetti” durante la famosa scena dell’interrogatorio i cinque protagonisti, Todd Hockney (Kevin Pollak), Ray McManus (Stephen Baldwin), Fenster (Benicio del Toro), Dean Keaton (Gabriel Byrne) e Roger “Verbal” Kint (Kevin Spacey) a un certo punto scoppiano a ridere quando tocca a Fenster, ovvero Benicio del Toro?
il confronto all’americana, dove i (soliti) sospettati si trovano di fronte ad un finto specchio e devono recitare una frase ben precisa: “Dammi quelle chiavi, stronzo succhiacazzi“. I primi due seguono il copione, poi qualcosa cambia e, non si capisce bene perché, tutti cominciano a ridere, come se fossero degli studenti indisciplinati in punizione.
La sensazione che ci offre questo momento è molto chiaro. Loro sono dei veri duri, non hanno paura delle forze dell’ordine, per loro stare di fronte a quel vetro è come trovarsi in un locale qualunque.
In realtà, Come ricorda IMDb, il regista Bryan Singer voleva il massimo della serietà ma in questa scena pare essere stata un impresa ardua; a quel punto il regista ha selezionato la sequenza più divertente, quella in cui Benicio del Toro inizia a parlare, seguito da una pausa accompagnata dalle risate degli altri attori. Ma cosa successe?
Semplice, Kevin Pollak ha dichiarato che “tutto è nato dalle 12 scoregge in fila di Benicio del Toro“.
“Abbiamo girato quella scena dopo pranzo e c’era un’atmosfera particolarmente allegra. Bryan continuava a perdere la pazienza, si avvicinava come un maestro severo e noi cercavamo di rimanere seri. Ma i peti di Benicio rompevano la tensione, come fanno i peti del resto. E Bryan se l’è giocata bene, ha continuato a registrare e ha lasciato tutto nel film. Quello che funziona di quel momento è il senso di compagnia, di un passato condiviso che si percepisce tra i personaggi.”
Vi lasciamo con la scena:
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