In onda stasera alle 21:00 sul canale Mediaset 20, Il Corvo
Il Corvo, celebre pellicola del 1994 diretta da Alex Proyas e tratto dall’omonimo fumetto di James O’Barr, è divenuta tragicamente famosa per essere l’ultima e più famosa interpretazione cinematografica di Brandon Lee, morto accidentalmente a causa di un colpo di pistola durante le riprese del film.
La pellicola non rientra propriamente nel genere horror, ma creata sulla base di un fumetto di culto che era una riflessione dark, gotica e ricca d’azione sulla vendetta, la giustizia, l’amore e l’aldilà, nobilitata dalla performance di un Brandon Lee in stato di grazia, purtroppo tragicamente marchiata dal fatale incidente sul set.
L’episodio ebbe ovviamente forti ripercussioni sul lavoro: Proyas, il regista, dovette ricorrere a trucchi digitali e a controfigure per poter terminare l’opera, raddoppiandone di fatto i costi. Lo strepitoso successo del film ripagò più che abbondantemente le somme investite, arrivando ad incassare in tutto il mondo la somma complessiva di circa 170 milioni.
Successivamente vennero anche girati tre sequel: Il corvo 2 – La città degli angeli (unico film a collegarsi al primo), Il corvo 3 – Salvation e Il corvo – Preghiera maledetta, che però non hanno mai raggiunto il successo del primo capitolo. Nel 2018 si è parlato molto del nuovo sequel che sembrava potesse realizzarsi, cosa che invece non è accaduta per divergenze creative ed economiche tra il regista e l’attore principale con i produttori del film.
Leggiamoci qualche curiosità legata alla pellicola:
Il Cast
- La regia del film fu proposta inizialmente a Dario Argento, che però rifiutò.
- Cameron Diaz rifiutò il ruolo di Shelly perché non le piaceva la sceneggiatura.
- La parte di Eric inizialmente doveva essere destinata a River Phoenix e poi a Christian Slater, entrambi declinarono.
- Eric Mabius, che fu il protagonista de Il corvo 3 – Salvation, fece il provino per il ruolo di Funboy.
- Riguardo alla scelta di Brandon Lee, il produttore Pressman ha dichiarato: Era un po’ un rischio perché non era un grande nome. Brandon ha incarnato tutto quello che cercavamo in questo eroe d’azione che è un atleta, un musicista, un amante, un romantico, e lui ha sicuramente lasciato il segno.
- Nel film fanno due camei l’attore David J. Schow (uno dei primi uomini ad essere uccisi nello scontro a fuoco durante la riunione delle gang: lo vediamo cadere e poi sparire sotto il tavolo) e James O’Barr (l’uomo che ruba un TV dopo che il negozio di Gideon salta in aria ed è in fiamme).
- Inizialmente Brandon Lee voleva che il film fosse girato in bianco e nero per rifarsi all’omonimo fumetto e usare il colore solamente nelle scene di flashback, ma i produttori non furono d’accordo.
- La scena in cui Eric viene scagliato dalla finestra non è stata filmata (come erroneamente si crede) con l’aiuto della controfigura. Un video tratto dal DVD in versione Collectors Edition, nel quale sono presenti vari spezzoni del dietro le quinte del film, mostra un set nel quale Lee è attaccato ad un elastico, con le gambe e le braccia protese verso il basso, e la scena viene girata da una telecamera piazzata sotto di lui. Lee si sposta con l’elastico dal basso verso l’alto ma la scena verrà poi modificata col computer in modo da sembrare una caduta.
- Brandon Lee in origine aveva firmato per realizzare due sequel de Il Corvo. Questo è quanto riferisce il produttore Jeff Most, che ha detto a MTV che avevano firmato con l’attore per tre film.
- Per interpretare Eric, Brandon perse 7 kg.
- La Notte del diavolo è una cosa reale: Il Corvo si svolge a Detroit durante la “Notte del Diavolo”, che è la notte prima di Halloween. Mentre la Detroit che vediamo nel film è fittizia, quel che concerne la Notte del diavolo è invece reale. Il concetto di “Devil’s Night” a Detroit risale agli anni ’40, ma ha avuto il suo apice negli anni ’70 dilagando fino agli anni ’90. Mentre atti criminali e vandalismo si svolgono in tutti gli States durante la famigerata “Mischief Night”, la Notte del diavolo è generalmente associata alla Città dei Motori, dove centinaia di incendi vengono appiccati in tutta la città. Dopo una particolarissima Notte del diavolo nel 1994, la città organizzò un un nuovo evento ufficiale chiamato “Notte dell’Angelo”, dove la comunità lavora per prevenire la violenza. Dall’avvento della Notte dell’Angelo, la notte prima di Halloween ha cambiato volto.
La morte di Brandon Lee
Brandon Lee morì il 31 marzo 1993 quando mancavano tre giorni alla fine delle riprese del film, ucciso da una pistola che doveva essere caricata a salve. Lee aveva completato quasi tutte le battute e lo staff decise di lasciare alla fine le scene dei flashback di Eric e Shelly, in modo che l’attore completasse il film senza il make up.
La tragedia fu causata da una disattenzione dello staff, che non aveva controllato con la perizia necessaria la pistola che doveva servire per la scena. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all’interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata in diverse riprese, ma all’interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole. Il difetto passò inosservato e l’arma venne poi ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. Per via della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu sufficientemente forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all’addome.
La scena fatale è quella in cui all’appena resuscitato Eric, tornato nella sua abitazione e turbato dai ricordi di quella tragedia, ritornano alla mente le dinamiche della sua morte. In quel momento l’arma che lo uccise era in mano a Michael Massee (Funboy) il quale, inconsapevole del suo malfunzionamento, lo colpì ferendolo gravemente. Dopo l’incidente, Brandon fu ricoverato d’urgenza al “New Hanover Regional Medical Center” di Wilmington, dove morì dopo una vana operazione di circa 12 ore.
Con la morte di Lee, concludere il film fu più arduo del previsto, non solo perché alcune parti del deceduto attore dovevano essere completate ma anche perché alcuni interpreti non parteciparono alla sua ultimazione. Sofia Shinas (Shelly), che assistette al dramma, si rifiutò di proseguire e tornò nella sua abitazione a Los Angeles. Anche Ernie Hudson (Albrecht) abbandonò per motivi familiari, a causa della morte di suo cognato. A due mesi dal decesso dell’attore, la troupe, anche per volere della fidanzata di Brandon, Eliza Hutton, decise di completare il film e i restanti attori continuarono a parteciparvi, compreso Michael Massee, che però cadrà in depressione, per un certo periodo, a causa della tragedia.
Dopo il terribile incidente la produzione cinematografica statunitense stabilì che nelle sparatorie le armi non venissero più puntate direttamente verso gli individui, ma con un’angolazione di 30°. La controfigura di Lee ha interpretato le altre scene, con le immagini del volto di Lee sovrapposte sul volto della controfigura in alcune parti del film. Miramax ha messo altri 8 milioni di dollari nel film per completarlo, che hanno incluso alcune riscritture della sceneggiatura. Le scene in cui vedremo uno sconvolto Eric che vaga nel suo vecchio appartamento sono state completate in digitale, inserendo inquadrature di Lee originariamente destinate ad essere utilizzati altrove
La scena della morte di Brandon non fu inserita e quella presente nel film è stata rifatta da una controfigura.
Fonte: Wikipedia
Commenti recenti