Il film
Parliamo di un colossal del 2000 diretto da Ridley Scott, interpretato da Russell Crowe, Joaquin Phoenix, Connie Nielsen, Richard Harris, Oliver Reed e Tomas Arana. È stato presentato per la prima volta a Los Angeles il 1º maggio 2000, divenendo subito un successo di pubblico. Ha vinto numerosi premi, tra cui cinque Oscar.
La trama
È ambientato nell’antica Roma, ai tempi dell’imperatore Marco Aurelio.
È il 180 dopo Cristo e il generale dell’esercito romano Massimo Decimo Meridio (Russell Crowe), abile condottiero stimato da tutti, ha appena portato alla vittoria la sua legione nella battaglia decisiva in Germania contro i barbari, quando l’imperatore Marco Aurelio (Richard Harris), ormai anziano e prossimo alla morte, decide di nominare come suo successore proprio il suo fidato amico Massimo al posto del figlio Commodo (Joaquin Phoenix), ritenuto privo di moralità e indegno di governare.
Commodo, geloso e avido di potere, assassina il padre e dà ordine di uccidere anche Massimo e la sua famiglia. Sfuggito per poco alla sua esecuzione, Massimo giunge a casa e scopre tragicamente che la moglie e il figlio sono stati massacrati dai pretoriani al servizio del nuovo imperatore Commodo.
Salvato in fin di vita da un mercante di schiavi, il generale Massimo viene venduto come schiavo a Proximo (Oliver Reed), un ex gladiatore reso libero da Marco Aurelio che organizza lotte tra gladiatori.
Ridotto a schiavo e gladiatore e costretto ad allenarsi come tale, egli mostra le sue ottime doti di combattente e la sua fama cresce al punto tale che Proximo decide di portarlo con sé a Roma per farlo gareggiare nel Colosseo durante i giochi organizzati da Commodo in memoria del defunto padre.
Ma Massimo è desideroso solo di vendetta e prendendo il comando del gruppo guida i propri compagni verso la prima trionfante vittoria nell’arena romana, in seguito alla quale svela la sua identità innanzi all’imperatore.
Commodo brama la morte dell’eroico gladiatore ma non lo uccide per evitare di deludere la folla, dal momento che Massimo è ormai osannato da tutti e la sua celebrità non fa che aumentare. Tra subdoli complotti e varie traversie, Massimo sarà sempre più determinato a regolare i conti delle ingiustizie subite.
Russell Crowe
Il premio Oscar ha scelto la capitale per il lancio mondiale della sua seconda pellicola da regista, Poker Face: il film è stato proiettato in anteprima mondiale il 16 ottobre nel programma di Alice nella Città e della Festa del Cinema. Con l’occasione ha organizzato anche una folle masterclass dove ha raccontato molto della sua carriera, e quindi ovviamente, de Il Gladiatore. Ha ricordato quando sul set nel 1999 il suo collega allora 25enne Joaquin Phoenix aveva avuto un forte calo di autostima:
“Joaquin aveva fatto la prova costume, indossato le tuniche e l’armatura. Si guardava intorno e si chiedeva “Ma che cazzo ci faccio qui?”. Andò da Ridley Scott e gli disse che non era nel posto giusto e che non sapeva che cosa avrebbe dovuto fare su quel set. “Ho provato quei costumi e mi sono visto allo specchio” diceva, “Io sono un ragazzo della Florida, devo mettermi quel costume da gelataio e salutare la gente? Non credo sia il posto per me questo”. C’è voluta, dico sul serio, mezza giornata di persuasione per convincere Joaquin Phoenix a entrare in quel cazzo di costume e per fare quella perfomance che tutti conoscete bene. Tutto questo c’è voluto per superare le sue insicurezze.”
Russell ha poi aggiunto: “È stata dura lavorare con Ridley Scott. Nel tempo è migliorato e ha imparato a rapportarsi con gli attori. Oggi tutti dicono che è fantastico lavorare con lui“. Ecco un estratto:
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