Il marchese del Grillo è un film del 1981 diretto da Mario Monicelli con protagonista Alberto Sordi.

Trama

Nella Roma papalina del 1809 il Marchese del Onofrio del Grillo (Sordi) crea scompensi alla sua famiglia austera ed autoritaria con un comportamento irriverente e beffardo: trascorre le sue giornate nell’ozio più completo, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi di sua madre e della parentela conservatrice, bigotta e autoritaria.
Un giorno Onofrio incontra casualmente in una bettola e completamente sbronzo il carbonaio Gasperino, suo perfetto sosia, ch  ispira il nobile a coronare il suo repertorio burlesco: ripulito e vestito di tutto punto l’ignaro popolano si ritroverà nel letto del Marchese pronto a sostituirlo, mentre quest’ultimo se ne starà in disparte a godersi le esilaranti situazioni che Gasperino inevitabilmente creerà in famiglia.

Giorgio Gobbi

Nel film, nel ruolo del domestico ‘Ricciotto’ troviamo l’attore Giorgio Gobbi, il quale in una recente intervista a Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici” ha raccontato alcuni aneddoti relativi a Il Marchese del Grillo, come ad esempio i dubbi iniziali di Sordi nei suoi confronti:

“Alberto Sordi all’inizio era titubante. Non mi voleva, disse che non andavo bene, mi riteneva troppo giovane per fare quel ruolo. Riteneva difficile una complicità fra un uomo di sessant’anni e un ragazzo di ventidue. Monicelli invece si impose, mi prese. I primi giorni Sordi nei miei confronti aveva un atteggiamento di studio, poi abbiamo cominciato a scioglierci, a divertirci, ed è nata sul set una grande complicità”.

Nel film, nei panni del capo brigante Don Bastiano, troviamo il compianto attore Flavio Bucci, scomparso nel febbraio del 2020. Ecco cosa ha raccontato Gobbi su di lui:

“Non è stato apprezzato come meritava, anche se lascia due o tre interpretazioni assolutamente storiche. Tra queste, Ligabue. Era un personaggio complicato, era un orso, un po’ scorbutico, pur essendo un attore straordinario. Ho avuto la gioia di conoscerlo in modo amichevole, intimo, era una persona squisita, di una intelligenza e di una cultura smisurata. Probabilmente se avesse avuto più tempo e una maggiore attenzione verso se stesso, avrebbe ottenuto di più. Ho la sensazione che si sia un po’ buttato via. Era un attore meraviglioso”.

Sul rapporto tra Bucci e Sordi sul set:

“Non si stavano simpatici l’uno con l’altro. Lo ascrivo ad una diversa cultura attoriale. Flavio era formato dal teatro e dai classici, ha fatto spettacoli teatrali indimenticabili e una cultura enorme, Alberto veniva dall’avanspettacolo, dalla radio, avevano un approccio diverso al mestiere dell’attore. Entrambi colossali, ma diversi. Questo li ha resi un po’ ostici l’uno con l’altro”.