Il film
Più che un proseguimento del primo, questo film ne è un completamento e un approfondimento. Il Padrino – Parte II è un film drammatico uscito nel 1974 diretto sempre da Francis Ford Coppola, con Robert De Niro, James Caan, Diane Keaton, Robert Duvall e Al Pacino.
La trama
La seconda parte della celebre trilogia affianca la giovinezza di Don Vito Corleone (Robert De Niro) parallelamente alle vicende che coinvolgeranno il figlio Michael (Al Pacino). È il 1901 e il giovane Vito Andolini (Oreste Baldini), dopo aver assistito all’omicidio della sua famiglia di origine, si salva scappando a New York, dove viene registrato con il cognome Corleone. Dapprima lavoratore onesto, subisce le angherie di Fanucci (Gastone Moschin), un boss mafioso locale e decide di ribellarsi, stringendo amicizie con altri malavitosi e iniziando alcune attività criminali. Parallelamente,
con Michael Corleone, figlio di Don Vito, ci troviamo nel 1958, quando si trasferisce in Nevada per seguire il gioco d’azzardo di Las Vegas e Cuba, ma Hyman Roth (Lee Strasberg), ricco e potente ebreo a capo degli affari loschi cubani, non vede di buon occhio la sua presenza, tanto che cerca di eliminarlo prima con un agguato, poi più subdolamente con un processo per associazione criminale. Michael pianifica la sua vendetta e si trova a fronteggiare anche i tradimenti all’interno della sua famiglia.
De Niro
Per la parte del giovane Vito Corleone, il regista scelse Robert De Niro perché gli era piaciuto il suo provino per la parte di Santino Corleone durante la scelta del cast del primo film. Per prepararsi al ruolo prima dell’inizio delle riprese, De Niro passò sei mesi nella zona di Corleone, in Sicilia, per imparare il siciliano. Nella versione originale del film, De Niro recita in italiano con spiccato accento siculo. Nella serie documentario di James Lipton del 1998, dove in ogni puntata ha intervistato un attore famoso di Hollywood, lo stesso De Niro ha raccontato la sua preparazione per il ruolo:
“Il lavoro fatto da Marlon Brando nel ruolo qualche anno prima non mi ha intimidito, per me non era un problema anzi mi piaceva il fatto di avere limiti, un personaggio già tracciato, e di dovermi allacciare a qualcosa di già cominciato. Non dovevo cercare qualcosa, era già lì, dovevo solo continuare a farlo. Così dovevo studiare il Padrino e a quei tempi c’erano solo le videocamere a nastro. Così andai al cinema e puntai la videocamera verso lo schermo, feci una copia del film per potermi vedere tutte le scene di Brando a ripetizione. Ho sudiato e analizzato il film e ho trovato i punti di raccordo. Sono andato in Sicilia e sono rimasto tre settimane e mezzo, lì ho parlato con la gente.”
Il film ottiene un grande successo di sia di pubblico che di critica, superando perfino i risultati ottenuti dal film precedente, e ottiene 11 candidature ai Premi Oscar dell’anno seguente riuscendo ad aggiudicarsi ben 6 statuette (tra cui miglior film e miglior regia). Lo stesso De Niro ottiene l’Oscar come miglior attore non protagonista, diventando (insieme a Marlon Brando) l’unico attore della storia del cinema a vincere il Premio Oscar per lo stesso personaggio.
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