Era esattamente il 1 luglio 1979 quando a Tokyo veniva presentato il primo lettore di audio portatile per cassette: il walkman.
Creato da Akio Morita, Masaru Ibuka e Kozo Osone al prezzo lancio di 200 dollari (che equivalgono a 690 dollari di oggi), il walkman divenne gradualmente una delle creazioni tecnologiche di maggior successo anche dal punto di vista commerciale, diventando oggetto icona di un’intera generazione, quella degli anni ottanta.
Introdotto sul mercato dalla Sony, con il tempo si diffuse in modo tanto capillare che, nel linguaggio comune, il termine Walkman rappresenterà qualsiasi lettore di audiocassette portatile, anche se non prodotto dalla Sony.
Il boom grazie a “Il tempo delle mele”
A favorire il lancio a livello globale del walkman ci fu senza dubbio il film francese ‘Il tempo delle mele’, uscito nel 1980. In una scena passata alla storia, infatti, la protagonista Vic (all’epoca una giovanissima Sophie Marceau) si isolava nel bel mezzo del caos di una festa insieme al suo ragazzo ascoltando musica da un paio di cuffie collegate proprio al walkman. Fu quella scena a fare del dispositivo un’icona della generazione degli anni ’80.
Le migliorie
Dato l’enorme successo del walkman, con gli anni si apportarono delle migliorie: molto apprezzata, ad esempio, l’idea di dotarlo di due jack anziché uno in modo che due persone potessero ascoltare musica allo stesso tempo. Con l’avvento del CD, si modificò anche il Walkman, che sopravvisse alla modifica sotto forma di un nuovo dispositivo, il Discman, dalle misure un po’ più grandi appunto da contenere un compact disc. Entrò sul mercato nel 1984.
La fine del Walkman
La produzione di walkman venne interrotta ufficialmente nel 2010 dopo averne venduti in tutto il mondo circa 330 milioni. Una vera e propria rivoluzione del modo di ascoltare la musica, superata solo dall’arrivo dei lettori mp3, più piccoli e leggeri e infine della musica digitale dei giorni d’oggi.
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