Ilaria D’Amico è stata intervistata dal Corriere della Sera dove ha raccontato della chiusura del suo programma in Rai Che c’è di nuovo. Ecco un estratto:
Il suo ultimo programma però, «Che c’è di nuovo», su Rai 2, è stato chiuso prima del tempo. Era il suo ritorno nella tv pubblica dopo anni. Come l’ha vissuto?
«È stato scioccante. Ero intenzionata a vivermi un anno di stacco per dedicarmi alla mia famigliona e invece sono stata cercata e con una certa insistenza dalla Rai, in particolare da Mario Orfeo. Tutti dicono di non andare mai in Rai quando un governo è traballante ma mai avrei pensato di ritrovarmi ad essere Paperino, specie dopo tutte le rassicurazioni avute. Mi era stato detto che sarei andata in una sera affollata come il giovedì e per questo avrei avuto tutto il tempo per far crescere il programma. Un mese dopo, Orfeo litiga con l’ad e cambia ruolo, e poi cade il governo. Lì, in Rai, non è che Meloni alza il telefono e dice metti questo o quello, ma parte una sorta di stallo militare e succede a prescindere dagli schieramenti in carica. Improvvisamente, eravamo vissuti come intrusi, senza il minimo pudore o rispetto per me come professionista».
Una grande delusione.
«Dopo la prima puntata avevo ricevuto i complimenti dall’editore per le inchieste. Alla terza ci dicono “abbiamo ricevuto pressioni, dobbiamo chiudere”. Attenzione, se avessi fatto il 9% di share non lo avrebbero chiuso mai, lo so. Serviva tempo: settimana dopo settimana i numeri erano saliti, anche a costo di snaturare il programma per fare più ascolti. Cosa che ho fatto per non lasciare a casa a stagione iniziata il mio gruppo di lavoro. Le promesse andavano mantenute, specie perché erano stati loro a cercare me. Invece c’è stata solo sciatteria e bisogno di liberare spazi. Non ho mai pensato di impostare la mia carriera su un apprezzamento di matrice politica. Sono veramente scioccata per come sono stata trattata: mi sono sentita in trappola».
fonte CORRIERE
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