Una pentola importante che bolle piena di novità: è quella di Gambero Rosso, fondato da Stefano Bonilli nel 1986, e oggi più vitale che mai. Sotto la guida del nuovo direttore, Marco Mensurati, sono molteplici i progetti che si apprestano a debuttare dalle storiche pagine del brand bibbia da quasi 40 anni della storia dell’enogastronomia italiana ed internazionale.
“Iniziamo con uno dei nostri asset più forti, le Guide” racconta Mensurati. “Così come in cucina non si può generare vera innovazione senza radicarla nella tradizione, abbiamo scelto di ribattezzarle con una grafica vintage originale, che parte da un segno originale degli esordi del Gambero”.
È un vecchio cartiglio a segnare il nuovo corso del prodotto iconico del Gambero Rosso, perché la storia delle guide, dirette da Laura Mantovano, coincide quasi totalmente con quella del Gambero. L’agenzia siciliana TB Design ha infatti scelto di dare tridimensionalità al sigillo di garanzia che il bollino del Gambero rappresenta, traslandolo sullo storico marchio, simbolo per eccellenza di qualità indiscussa. Come un imballaggio certificato di materiale da maneggiare e usare con cura, come ognuno dei tesori racchiusi dentro le guide.
Gambero Rosso prende avvio come inserto del quotidiano Il Manifesto nel dicembre 1986 ed è a novembre dell’anno successivo che esce la prima edizione di quella che sarebbe diventata una delle bandiere della casa, Vini d’Italia: nascono i Tre Bicchieri, il simbolo che da allora contraddistinguerà i migliori vini italiani. In Italia e all’estero.
L’anno successivo la casa editrice allarga il suo orizzonte con la Guida di Roma, che oltre ad includere i migliori indirizzi per mangiare include anche i luoghi imperdibili per una spesa di qualità, o meglio per dirla con lo slogan del Gambero Rosso della prima ora, “a prova di consumatore curioso e goloso”.
A novembre del ‘90 debutta Ristoranti d’Italia che diventa nel giro di poco tempo un riferimento imprescindibile per il settore con le sue autorevoli Tre Forchette, segno di indiscusso si qualità per la ristorazione italiana. Insieme a lei, vede la luce anche una pubblicazione dedicata ai vini da tavola, dapprima con il nome di Almanacco del Berebene, oggi chiamata Berebene.
Nel 91 debutta l’altra guida cittadina, Milano, che negli anni prende sempre più spazio arrivando a coprire l’intera regione, Lombardia per arricchirsi non solo del meglio di Milano ma di tutte le altre province.
La crescita della casa editrice è sempre più rapida: nel 2004 nasce Bar d’Italia, nel 2011 Pasticceri e pasticcerie e Oli d’Italia, nel 2013 Street Food e Pizzerie d’Italia, nel 2017 Gelaterie d’Italia e nel 2019 la neonata e non meno fortunata Pane e panettieri.
Ciascuna guida è diventata un punto di riferimento per i vari settori coinvolti: le tre Foglie per gli oli, i tre Chicchi e le tre Tazzine per i bar, i tre Spicchi (per le pizzerie al piatto) e le tre Rotelle (riservate alle pizzerie a taglio), le tre Torte per pasticcerie, i tre Pani per i panifici migliori.
Ogni guida ha una sua precisa identità, garantita da una costante e attenta ricerca in ogni settore dei migliori artigiani, di chi ha davvero fatto della qualità il loro tratto distintivo. Tutte avranno un unico formato più agile e maneggevole e una grafica volutamente vintage, a cominciare dalla testata ripresa da un vecchio timbro della casa editrice.
Discorso a parte per Ristoranti e Vini che conserveranno l’impronta di sempre (fatto salvo un piccolo aggiustamento della guida Vini che si “allargherà leggermente per allinearsi alla guida Ristoranti): a dominare in copertina i simboli ormai leggendari Tre Bicchieri e Tre Forchette.
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