Il film
Il film, un thriller fantascientifico che esplora il concetto onirico diretto da Christopher Nolan ed uscito nel 2009, ha un cast composto da Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Marion Cotillard e Cillian Murphy.Acclamato dalla critica e dal pubblico, la pellicola ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui 4 Premi Oscar: miglior fotografia, miglior sonoro, miglior montaggio sonoro e migliori effetti speciali; è stato inoltre candidato al miglior film, migliore sceneggiatura originale, migliore scenografia e migliore colonna sonora.
La trama
Dom Cobb è ricercato in tutto il mondo perché è un ladro molto speciale: è in grado con la sua squadra, attraverso trucchi e stratagemmi e un sofisticato meccanismo a timer, di carpire nel sonno i segreti più profondi delle persone.
Per questo suo talento fuori dal comune entra in contatto con Saito, un potente industriale di origini giapponesi il quale gli commissiona un lavoro opposto ma altrettanto difficile: non estrarre i pensieri ma innestare un’idea precisa nella mente di un uomo. Si tratta di Robert Fischer Jr ed è l’erede dell’anziano rivale d’affari di Saito. Di che cosa deve convincersi Robert? Che l’unica cosa da fare è distruggere l’impero ereditato. Così Saito potrà continuare i suoi progetti di espansione indisturbato. In cambio, Cobb avrà la possibilità di rientrare negli Stati Uniti dove è accusato dell’omicidio della moglie e di rivedere i suoi figli.
Cobb accetta l’accordo e forma un singolare team d’azione di cui fanno parte oltre a Saito, Eames, un falsario in grado di cambiare aspetto all’interno dei sogni; Arianna, una giovane studentessa di architettura bravissima nel progettare spazi virtuali; Yusuf, un chimico anestesista con il compito di rendere il sogno invulnerabile agli agenti atmosferici.
Riusciranno nel loro intento? Il film avvince lo spettatore fino alla fine tenendolo sospeso tra sogno e realtà, in un equilibrio precario in cui l’unica certezza resta la libertà di immaginazione.
Il commento di DiCaprio
Sul finale del film, DiCaprio ne ha scherzato di recente insieme a Brad Pitt, suo collega di “C’era una volta a… Hollywood”, nel podcast WTF di Marc Maron, durante il quale hanno parlato anche dei loro lavori precedenti. Il conduttore ha chiesto inizialmente a Brad Pitt un chiarimento riguardo Ad Astra, raccontando di non aver capito una parte del film. “Non te lo spiegherò… perché non so spiegarlo neanche io” è stata la risposta scherzosa di Pitt. Sulla scia dell’onestà del collega, DiCaprio ne ha approfittato per rivelare che anche lui ha tuttora dei dubbi sulla trama di un suo vecchio film. “È come Inception per me. Cosa è successo? Non ne ho idea” – ha detto, scatenando forti risate. “Sei solo concentrato sul tuo personaggio. La storia mi coinvolge, ma quando si trattava di Christopher Nolan e della sua mente, e di come fosse scritto Inception, tutti cercavano di mettere insieme i pezzi del puzzle.” Marc Maron ha chiesto in conclusione se il film avesse un senso, e DiCaprio ha risposto: “Beh, dipende dall’occhio di chi guarda, immagino.
L’importanza del finale
Il finale volutamente ambiguo di Inception, con la trottola di Cobb che dovrebbe mostrarci se ci si trova in un sogno oppure nella realtà, ha in realtà anche un significato nascosto come venne spiegato da Nolan stesso: non mostrando il “risultato” finale della trottola, il regista vuole dire allo spettatore che Cobb è finalmente “guarito” dalle sue ossessioni oniriche, non fregandosi più della trottola stessa. In più vi diciamo che se si prendono le prime lettere dei nomi dei protagonisti, Dom, Robert, Eames, Arthur, Mal e Saito, si ottiene la parola DREAMS. Se si aggiungono Peter, Ariadne e Yusuf, si ottiene la frase DREAMS PAY. Ovvero “I sogni pagano” o “Pagati tramite i sogni”. Ovvero, una sorta di telegrafica “sinossi” di quel che accade durante il film.
La musica
I lenti, lugubri, tromboni che si sentono nel tema principale della colonna sonora sono in realtà basate su una versione estremamente rallentata delle trombe veloci ed acute all’inizio della canzone Non, je ne regrette rien di Édith Piaf. Quando la musica si sente da qualcuno che è all’interno di un sogno, viene percepita come rallentata. In pratica il tema principale della colonna sonora è l’inizio della canzone sentita da una persona in un sogno. Questo meccanismo viene portato alla sua logica conclusione quando la canzone si sente alla fine, segnalando che il pubblico si sta per “svegliare” dal film. Il tempo del film è di 2 ore 28 minuti ed è un riferimento proprio alla lunghezza originale della canzone che dura 2 minuti e 28 secondi.
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