Il film
Difficile trovare un personaggio che abbia segnato l’immaginario avventuroso degli anni ’80 quando il dottor Henry Jones Jr, passato agli onori del mondo del cinema come Indiana Jones. Dopo il trionfale esordio con la prima pellicola della saga, I predatori dell’arca perduta, l’intrepido archeologo interpretato da Harrison Ford venne nuovamente portato al cinema con la sua seconda impresa, Indiana Jones e il tempio maledetto.
La trama
Nel 1935 l’archeologo Indiana Jones, in Cina, recupera per un potente di Shangai un prezioso cimelio. Ma il potente fa di tutto per farlo fuori e Indiana è costretto a fuggire su di un piccolo aereo insieme ad una cantante di cabaret – Willie – e ad un ragazzino cinese che gli fa da guida, Shorty. Abbandonato dai piloti, l’aereo precipita sulle montagne tibetane ai confini con l’India e Indiana Jones e gli altri si salvano miracolosamente planando su un ghiacciaio a bordo di un canotto pneumatico. I tre arrivano in un povero villaggio che sta morendo, dopo che i “thugs”, i crudeli seguaci della dea Kalì, hanno portato via sia una miracolosa pietra che proteggeva tutto e tutti, e tutti i bambini. Indiana e i suoi compagni partono su tre elefanti verso la città di Pencot, dove regna un maraja bambino ricchissimo, attorniato da ministri e sacerdoti potenti, quanto cattivi. Scoprono l’esistenza del sotterraneo tempio del Male, con il simulacro orribile della sanguinaria dea: è là che scintilla la magica pietra, fra teschi, sacrifici umani e fiamme permanenti.
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Il provino di Shorty
Per il ruolo del piccolo Short Round, Spielberg scelse il giovane Jonathan Ke Quan che tutti voi potrete ricordare anche nel personaggio di Data in The Goonies.
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Al tempo della preproduzione di Indiana Jones e il tempio maledetto, l’attore di origine asiatica si presentò ai provini per la parte di Shorty solamente per accompagnare il fratello, veramente interessato al ruolo. Il 12enne aveva accompagnato suo fratello all’audizione unicamente per offrigli supporto morale. Vedendolo supportare il fratello dicendogli cosa doveva o non doveva fare, però, l’attenzione del casting director fu catturata soprattuto dallo stesso Ke Quan.
Colpito dalla personalità fu anche lo stesso Spielberg in persona: il regista così improvvisò insieme ad Harrison Ford una scena in cui Short Round accusa Indy di avere imbrogliato durante una partita di carte. A quanto pare quella fu la conferma definitiva che il giovane era la persona più adatta per il ruolo, che gli fu assegnato nonostante la concorrenza di circa 6000 partecipanti alle audizioni, e la concorrenza del fratello.
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