In una recente intervista a Sorrisi, Siani e Pieraccioni hanno commentato il nuovo film in sala Io e te dobbiamo parlare che li vede per la prima volta sullo schermo insieme:
L’idea di divertirvi insieme era nuova o ci stavate pensando da tempo?
Siani: «In realtà, tutto è cominciato da un pranzo. A un certo punto è saltata fuori l’idea: perché non facciamo un film insieme? Era il 2018… Aspettando sempre un’idea veramente forte, siamo arrivati al 2024. Mi pare che siamo riusciti a fare qualcosa che spiazzerà un po’ il pubblico, perché non siamo tornati sui nostri “passi” cinematografici. A me poi piaceva l’idea di riportare in sala un po’ di sapore Anni 80, quando uscivano quei film con Pozzetto, Verdone, Montesano, Celentano».
Senta, Pieraccioni, lei che ha notevole esperienza da regista, come ha trovato il collega Siani al “si gira”?
Pieraccioni: «Noi si viene dal popolo, dal cabaret, dal teatro leggero: ci si capisce in una telefonata. Io che sono un toscano scugnizzato ho visto in lui uno scugnizzo toscano, per cui ci siamo incontrati per forza. Siamo due saltimbanchi, dai! Però c’è una cosa importante da dire. Questo è il mio secondo film da attore e sul set mi sono subito ricordato del primo, “Il mio West”, anno 1998, regia di Giovanni Veronesi. Ah, che pacchia totale che è fare l’attore e basta, senza obblighi di regia! Ti trattano come un neonato! C’è uno che ti chiede in continuazione se vuoi un caffè, un tè, un cornetto, un panettone (anche se è il 14 di luglio!), e poi ti portano in braccio sul set. Devi fare solo lo sforzo di imparare le battute. Ecco, mando un messaggio a tutti gli amici: cerco scritture da attore puro!».
fonte SORRISI
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