Edoardo Bennato è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera. Ecco un estratto:

Perché ha attinto tanto alle favole? Ha usato Pinocchio, Peter Pan, Mangiafuoco…

«Perché c’è nelle favole tutta la schizofrenia di cui le parlavo. Pensi al pifferaio: salva la città dai topi, ma poi la gente non lo sostiene quando il sindaco non vuole dargli il milione che gli ha promesso. Parla della gente che, quando deve far valere i propri diritti, non lo fa».

Com’è nata «Un’estate italiana»?

«Quella sigla d’Italia ’90 non volevo farla, sapevo che non me l’avrebbero perdonata. Giorgio Moroder ci mise la musica, io e Gianna Nannini i testi. L’espressione “notti magiche” la misi io, ma era dell’amico Gino Magurno. La frase “e dagli spogliatoi escono i ragazzi siamo noi” è di Gianna. Avevo ragione, comunque: un critico musicale mi disse che ero stato un eroe finché non mi ero messo a sgambettare col pallone».

Ora, alle quattro, lei, quanti anni si sente?

«Come dice mia figlia, sempre 55. Lo disse pure a Papa Ratzinger quando fu ricevuta. Padre Georg le chiese dov’ero. E lei: ha fatto tardi e non si è svegliato, pensa di avere sempre 55 anni».

fonte CORRIERE