Gandolfini è famoso soprattutto per essere stato Tony Soprano, il boss del New Jersey che ha interpretato per dieci anni e sei stagioni nella favolosa serie “I Soprano“. Per chi lo ha seguito e amato, resta nei suoi panni, seduto fuori alla macelleria Satriale con i suoi uomini, Silvio Dante, Paulie Gualtieri e Salvatore “Big Pussy” Bonpensiero, a mangiare, bere.
La carriera
Il suo debutto sul palcoscenico teatrale avviene nel 1992, quando recita in un allestimento di Un tram chiamato desiderio che vedeva protagonisti Jessica Lange e Alec Baldwin. Nello stesso anno appare in una rappresentazione di Fronte del porto e recita nel ruolo di Tony Baldessari in Un estranea fra di noi: non si tratta però di un vero esordio cinematografico, essendo apparso in precendenza in film coem Shock! Shock! Shock! e, non accreditato, ne L’ultimo boyscout di Tony Scott.
È però grazie al ruolo di Virgil in Una vita al massimo, ancora di Scott, che si fa notare dal pubblico e dalla critica: quello di un brutale malavitoso per il quale l’attore s’ispirò a una sua vecchia conoscenza che faceva il killer. Al film ne fanno seguito altri come Terminal Velocity, Get Shorty, Il giurato, 8MM: delitto a luci rosse, e nel remake de La parola ai giurati diretto da William Friedkin, che lo imposero presto come uno dei migliori caratteristi su piazza.
Ma è nel 1999 che la sua popolarità esplode grazie al ruolo con il quale è tutt’ora identificato: quello del boss della mafia Tony Soprano nella serie tv I Soprano, che durò per sei gloriose stagioni e che gli valse numerosi premi e riconoscimenti.
Il successo televisivo de I Soprano non allontana comunque Gandolfini dal cinema: l’attore appare nel 2001 in film come The Mexican di Gore Verbinski, L’uomo che non c’era dei fratelli Coen e Il castellodi Rod Lurie, in cui recita con Robert Redford.
Nel 2005 è il Nick Murder di Romance & Cigarettes, diretto John Turturro, nel 2006 è ancora un malavitoso nel Tutti gli uomini del re di Steve Zaillan.
Terminata I Soprano nel 2007, recita ancora per Tony Scott in Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana, e dà voce anima a Carol, protagonista animato di Nel paese delle creature selvagge di Spike Jonze.
Da ricordare poi il ruolo di protagonista in Welcome to the Rileys, la sua interpretazione di Mickey in Cogan – Killing Them Softly e quella del direttore della CIA nel Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow.
Le sue ultime interpretazioni, uscite postume, sono quelle della commedia romantica Non dire niente, che lo vede in un ruolo insolitamente tenero, e del noir Chi è senza colpa – The Drop, tratto da un racconto di Dennis Lehane in cui è al fianco di Tom Hardy.
La morte e l’ultimo giorno
L’autopsia parla di morte naturale. Nessuna traccia di droga. Il cuore di James Gandolfini si è spezzato il 19 giugno nel 2013. Le ultime foto di James Gandolfini, l’attore dei “Soprano” a Roma, lo vedono seduto al tavolo di un ristorante in piazza Santa Maria in Trastevere, la sera prima del decesso.
Secondo il New York Post, l’ultima cena di James Gandolfini sarebbe stata una vera “grande abbuffata” (la citazione cinematografica dell’omonimo film di Marco Ferreri è chiaramente voluta): l’attore avrebbe consumato al ristorante Boscolo dell’Hotel Exedra almeno otto drink: quattro shot di rum, due Pina Colada e due birre, insieme a una doppia porzione di frittura di pesce con molta maionese e un grande piatto di foie gras.
L’attore è arrivato al ristorante intorno alle 7 di sera insieme al figlio Michael, che poi ha dato l’allarme quando il padre si è sentito male nella sua stanza d’albergo. James era a Roma in vacanza ed era in procinto di recarsi al Taormina Film Fest in Sicilia, per partecipare a un incontro con Gabriele Muccino.
Alla notizia del decesso la rete HBO (produttrice de I Soprano) così commentò: “Un’incommensurabile tristezza. Era un uomo speciale, un grande talento, che con il suo straordinario senso dell’umorismo, il suo calore e il suo rispetto, ha toccato molte persone”.
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