In un’intervista a “People”, Jamie Lee Curtis ha raccontato del complicato viaggio di suo figlio adottivo Tom, che un anno fa aveva annunciato ai genitori di essere transgender. Un percorso non facile che lo ha portato oggi a essere, orgogliosamente e consapevolmente, Ruby:
“Sono nuova a questo. Non voglio fare finta di sapere tutto sull’argomento. Commetterò errori, ma vorrei provare a evitare di commettere errori tanto grandi. Diventi un po’ più consapevole di quello che stai dicendo. Come lo stai dicendo. Ma sto ancora sbagliando, mi sono incasinata due volte oggi. Siamo esseri umani.”
Jamie, poi, confessa che la cosa più complicata è stata senza dubbio quella legata al nome:
“Questa è stata, ovviamente, la cosa più difficile. Solo la regolarità della parola. Il nome che hai dato a un bambino. Che hai detto per tutta la vita. E così, ovviamente, all’inizio quella era la sfida. Poi il pronome. Mio marito ed io scivoliamo ancora di tanto in tanto. Io sapevo che Ruby aveva avuto un ragazzo. Sapevo che Ruby aveva usato la parola bisessuale. Ma identità di genere e orientamento sessuale sono due cose separate. E sapevo che Ruby interpretava avatar femminili nei videogiochi. “.
Jamie, che nell’articolo posa orgogliosa vicino a sua figlia, ammette che il suo compito come madre è quello di sostenere ed imparare dalle sue figlie:
“Sono qui per sostenere Ruby. È il mio lavoro, così come mi prendo cura, amo e sostengo sua sorella maggiore, Annie, nei suoi percorsi. Sono una brava alunna. Sto imparando tanto da Ruby. È una conversazione sempre in atto. A volte voglio sapere: in cosa posso migliorare? Ma se una persona legge questo articolo, vede una foto di me e Ruby e dice: ‘Mi sento libero di dire che questo è quello che sono’, allora ne è valsa la pena“.
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