Intervistata da “Libero”, Eugenia Valentini, in arte Jessica Rizzo, racconta la sua storia, dall’educazione ricevuta alla carriera da attrice hard. Nata in provincia di Fabriano, l’attrice proviene da una famiglia molto tradizionale:
“Di sesso non se ne parlava proprio. Avevo dieci anni e un gruppo di ragazzini mi fece un indovinello: ‘Sul tavolo ci sono un martello e una sega. Se io ti tiro il martello, tu che fai?’, mi domandò uno. ‘Ti tiro una sega’, dissi io, ingenua. Quelli ridevano e io non sapevo perché. Andai a casa e chiesi spiegazioni. ‘Da grande capirai’, mi dissero i miei. Tutto quello che c’era da sapere sul sesso lo appresi dalle mie amiche”.
L’attrice ricorda di aver iniziato a riprendersi in modo amatoriale e di aver fatto poi scandalo nel suo paese d’origine:
“Abbiamo cominciato da soli con la telecamerina. Poi abbiamo conosciuto i primi registi amatoriali, presto siamo entrati nel giro dei trasgressivi. Al mio paese sono arrivati con i pullman. Giornalisti ovunque. Mia mamma non poteva uscire più di casa. Mia sorella veniva massacrata a lavoro. Per anni non mi hanno parlato.”
La Rizzo racconta, poi, le cifre da capogiro che, in quegli anni, è riuscita a guadagnare:
“Non dico la cifra, ma con due-tre film ti potevi comprare un bel appartamento. Penso che le attrici di oggi guadagnino 2-3 mila euro a film, se va bene. Non esiste paragone. Noi andavamo a fare spettacoli di venti minuti per cinque milioni di lire. Ora si spogliano per 150 euro.”
L’attrice ricorda, infine, Moana Pozzi:
“Era una Diva. Giustamente altezzosa. Noi esordienti. A telecamere spente si levava. Io continuavo a giocare con gli attori, per mantenerli in tiro.”
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