Nato a Pechino il 26 aprile 1963, Jet Li, pseudonimo di Li Lianjie, viene considerato uno dei migliori esecutori di ruoli d’azione in film di arti marziali.
Il successo
È conosciuto per i suoi ruoli in film epici di arti marziali acclamati dalla critica, come la saga più famosa del cinema di Hong Kong degli anni novanta Once Upon a Time in China e il film wuxia Hero (2002). È apparso anche in film di successo internazionale, come Arma letale 4 (1998) e la popolare serie di film d’azione The Expendables.
Jet Li diviene l’idolo cinematografico della Cina continentale (viene lanciato come “Il Bruce Lee di Pechino”), in contrapposizione ai numerosi attori di Hong Kong del mercato cinematografico occidentale. Entrato così nel mondo del cinema a soli 23 anni, nel 1986, grazie alle amicizie potenti di cui gode in ambito politico in Cina (e qualcuno sussurra anche in ambito di Triadi cinesi, giacché nel 1992 il suo manager verrà ucciso a colpi di pistola ed il divo lavorerà soprattutto per il produttore Charles Heung Wah Keung, ritenuto legato alle triadi), dirige il suo primo film, Born to Defence (中華英雄 o Zhonghua yingxiong) che però non trova il successo sperato. Nel 1998 Jet Li, seguendo le orme di predecessori come Jackie Chan, decide di approdare in America. La Warner Bros. gli impone, per l’esordio statunitense, un ruolo diverso dal suo stereotipo e malgrado l’attore si opponga alla fine cede ed interpreta il suo primo ruolo non da “buono del cinema” in Arma letale 4. Nel 2000 esce Romeo deve morire, di Andrzej Bartkowiak, con la cantante Aaliyah e il rapper statunitense DMX, primo vero esordio da protagonista in terra straniera. Il successo del film spinge la stessa produzione a riproporsi nel 2003 con Amici x la morte.
Matrix
Jet Li ha spiegato in un’ intervista come mai all’epoca rifiutò un ruolo importante in Matrix Reloaded e Matrix Revolution, film diretti da Lana e Lilly Wachowski che, nonostante la loro alterna reputazione, restano parte integrante di una delle saghe sci-fi più importanti degli ultimi 20 anni. Gli fu offerta la parte di Seraph, poi finita all’attore taiwanese Collin Chou:
“È stata una lotta commerciale per me. Mi resi conto che nonostante gli americani volevano che filmassi per tre mesi, sarei rimasto con loro per nove. E per quei sei mesi rimanenti, avrebbero voluto registrare e copiare tutte le mie mosse in una biblioteca digitale. Alla fine delle registrazioni il diritto su quelle mosse sarebbe andato a loro.”
La paura di Jet Li fu che i cineasti americani avrebbero potuto usare la CGI (all’epoca ancora acerba come tecnologia) per rimpiazzare il suo volto con quello di altri attori e far sembrare le sue mosse come eseguite da altri.
“Stavo pensando: mi sono allenato per tutta la vita. Noi artisti marziali possiamo invecchiare e smettere di fare tali acrobazie. Eppure i registi avrebbero potuto possedere le mie mosse come proprietà intellettuale per sempre. Quindi ho detto che non potevo farlo.”
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