Tutti noi se sentiamo la parola Scatman pensiamo a Ski-Ba-Bop-Ba-Dop-Bop…tormentone estivo presente anche nel film SELVAGGI con Ezio Greggio e Antonello Fassari. Ma chi era il cantante?
JOHN SCATMAN
John Paul Larkin, noto come Scatman John , è stato un cantante, pianista e compositore statunitense di musica scat/dance/pop/jazz.
John Larkin era un pianista jazz che si guadagnava da vivere esibendosi negli alberghi europei. Affetto da una severa balbuzie, riuscì a trasformare il suo problema in punto di forza inventando una fusione musicale unica. Le sue principali influenze artistiche furono Ella Fitzgerald, Charlie Parker, e John Coltrane.
Nella sua carriera ha venduto ben 52 milioni di album e ha vinto 14 dischi d’oro e 18 dischi di platino. Le sue hit, Scatman e Scatman’s World, sono state in cima alle classifiche mondiali tra il 1994 e il 1996.
«Lo scat mi ha permesso di balbettare liberamente. Sono una star non “anche se” ma “perché” balbetto. Balbettare ha pagato!»
Nel 1990 Larkin si trasferì a Berlino per cercare di dare una smossa alla sua carriera. Larkin fu molto contento della cultura jazz della città e proseguì la sua carriera suonando in locali jazz, sulle navi da crociera, in bar e in vari club di tutta la Germania. Durante queste esperienze maturò la decisione di aggiungere il canto ai suoi spettacoli, cosa che non aveva mai fatto; un contributo fondamentale a questa decisione fu dato da un grande riscontro che Larkin ricevette per l’interpretazione della canzone On the Sunny Side of the Street che aveva eseguito al termine di una delle sue performance strumentali. Fu proprio in questo momento che il suo agente Manfred Zahringer gli suggerì di combinare il suo canto in stile scat con la moderna dance music e con i suoni dell’hip hop. A proposito di questo cambiamento Larkin era molto scettico, ma alla fine decise di tentare quella nuova strada.
Dal momento che la maggiore paura di Larkin sul suo nuovo modo di fare musica era che la gente si accorgesse della sua balbuzie, fu Judy che gli suggerì di parlarne direttamente nelle canzoni, per esorcizzare la sua paura. Insieme ai produttori dance Ingo Kays e Tony Catania, Larkin registrò il suo primo singolo, Scatman (Ski Ba Bop Ba Dop Bop), una canzone che aveva l’obiettivo di convincere i bambini balbuzienti a superare la loro difficoltà di socializzare con gli altri. Per l’uscita del suo singolo Larkin cambiò il nome d’arte di Scatman John.
IL SUCCESSO
Da lì alla nascita di Scatman John è un attimo. Scatman (Ski-Ba-Bop-Ba-Dop-Bop) esce il 30 novembre 1994. Ci vogliono però molti giorni aprima che il singolo cominci a ingranare, ma quando cominciano a fioccare i primi #1 in classifica, la marcia diventa inesauribile.
Senza perdere un solo attimo, il baffuto e suoi produttori cominciano al lavoro su un album, Scatman’s World, che esce nel 1995. Ne seguono altri due, registrati nei due anni successivi per non perdere l’onda del successo. Sono anni surreali per John, anche perchè abituato decisamente a una vita tranquilla da turnista jazz e di colpo in giro per il globo. In Giappone, il suo sorriso bonario viene stampato persino sulle lattine di Coca.
L’IMPROVVISA MORTE
Poco dopo gli fu diagnosticato la malattia che da un po’ lo faceva soffrire: un cancro al polmone che lo costrinse presto a un trattamento molto duro. Durante il periodo della malattia mantenne un atteggiamento positivo, arrivando a dichiarare che
“Qualunque cosa Dio voglia per me, va bene. Ho avuto una bella vita. Ho provato la bellezza”.
John Paul Larkin morì purtroppo troppo presto, il 3 dicembre 1999 nella sua casa di Los Angeles. Il suo corpo venne cremato e le sue ceneri, come da suo desiderio, vennero disperse in mare al largo di Malibù. Questo funerale, su un panfilo accompagnato da tanti amici e da un’orchestrina, avvenne circa due anni dopo la sua morte.
In un’intervista del 1996 disse:
“Spero che i ragazzi, ascoltando o ballando le mie canzoni, sentano che la vita non è tutta così brutta. Anche solo per un minuto”.
Beh,io, essendo del 1988, posso dire di aver vissuto in pieno il boom delle sue canzoni. Scatman è ancora presente nella mia playlist sul mio smartphone (così come altre canzoni anni 70/80/90 e primi 2000, che per me rappresentano la miglior musica). Ha fatto ballare il mondo intero con i suoi successi e ricordo l’esibizione al Festivalbar con malinconia. Un mito andato via troppo presto ma che penso sia andato via “serenamente”: ha vissuto una vita piena che forse tante altre persone non hanno avuto la possibilità di vivere come lui. Rimane un grande solo per aver usato il suo “problema” come un arma vivente. Grande John.