Ospite a “Oggi è un altro giorno”, Johnson Righeira ha ripercorso i mitici anni Ottanta, quelli che hanno consacrato il duo musicale, I Righeira, a cui lui apparteneva. A tal proposito racconta un aneddoto di quando era al culmine del successo:
“Una volta, al culmine del successo, ho preso un taxi per un lungo viaggio. Ero a Riccione, avevo un appuntamento e stavo facendo tardi. L’unica possibilità, anche perché non ho la patente, è stato prendere un taxi… fino alla provincia di Salerno. 900 mila lire del vecchio conio, lo stipendio mensile di un impiegato al tempo. Il periodo era frenetico, sono arrivato al successo senza fare gavetta… diciamo che l’ho cominciata dopo. Io mi sono adattato, non ero particolarmente esaltato neanche prima.”
Per quanto riguarda il suo indimenticabile tormentone estivo “Vamos a la Playa”, il cantante rivela:
“Ho creato Vamos a la Playa giocherellando con un sintetizzatore. La canzone ce l’avevo in testa ma mancava il ritornello. Ero in un garage con i miei amici, ho messo le mani a casaccio sul sintetizzatore, ho aggiunto “Vamos a la playa oh oh oh”, ma non sapevo che avrei cambiato la mia vita.”
Johnson Righeira ha voluto aggiungere un pensiero ulteriore circa la sua carriera musicale e i tormentoni a cui ha dato vita:
“Nella vita non credo di avere fatto grossi sbagli, ma credo comunque di volermi abbastanza bene. Non sarei arrivato qui, altrimenti. In ogni caso, si viveva alla giornata, era tutto talmente tempestoso dal punto di vista della frenesia che era difficile fermarsi. Noi abbiamo avuto il successo senza arrivare alla gavetta, che abbiamo dovuto fare a posteriori, ma non mi sono mai lamentato: personalmente, dove mi metti sto”.
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