Intervistato da Gianluca Gazzoli nel podcast “Passa dal BSMT”, Jovanotti racconta della sua famiglia e di come il padre abbia avuto difficoltà a capire il suo successo:
“Papà non capiva il mio successo. Mio babbo era molto preoccupato. Lui aveva delle aspettative diverse per me, pensava che io fossi destinato all’arte grafica perché pensava fossi molto bravo a disegnare. Quindi diceva: ‘Ma perché la musica che è la cosa che ti viene peggio?’. Non lo capiva, ma fino alla fine, fino agli stadi mi confidava: ‘Guarda io non lo capisco, che trovano in te?’. Lo diceva molto onestamente perché a lui piacevano Claudio Villa, Pavarotti… Anzi, quando ho cantato con Pavarotti questo stupore si è trasformato in follia. Tutto questo però nell’ambito di un grande amore e di un grande rispetto. Poi un giorno per caso, sono entrato nel suo negozietto che aveva aperto a Cortona dopo la pensione e stava ascoltando “Quando sarò vecchio”. Gli chiesi “Ma che fai babbo?” e lui mi disse “Questa è bella”. Mi fece davvero tanto piacere”
Racconta, inoltre, l’incontro con De Andrè:
“La prima volta che sono stato al Festival di Sanremo mi ricordo che incrociai De André e lui mi fermò. Per me era come una figura mitologica. Lo incrocio, lui mi ferma, mi abbraccia e mi dice: ‘Mi piaci’. Prima di tutto De André sapeva chi fossi e poi mi abbracciò come uno zio, come un padre. Una volta poi lo rincontrai a un premio e lui volle fare la foto con me. Io ho una foto con De André e fu lui a chiederla. C’erano i fotografi ufficiali e lui invece mi disse: “Vieni qua Lorenzo, io la foto la voglio fare con te”. E la foto ufficiale di quella serata lì di De André è con me!”
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