Dopo 20 anni di carriera come attrice, Kasia Smutniak ha annunciato il suo ritiro dalle scene. In un’intervista a La Stampa, l’attrice (da poco anche regista del documentario Mur) ha detto:

“Non voglio più fare l’attrice e penso sia la decisione più punk che ho preso anche perché l’ho maturata in un momento bellissimo della mia carriera”. Il motivo riguarda il fatto di essersi conto come la realtà che la circonda sia più interessante dei personaggi che si trova a portare sul set: “Da più di vent’anni racconto storie e ho creduto davvero, ogni volta, che valesse la pena raccontarle. A un certo punto la realtà che mi circondava, le persone che incontravo, le loro vicende, mi sembravano più interessanti di quelle che mi capitava di interpretare. Mi sono chiesta, ma cosa sto raccontando? Ho deciso di fermarmi per seguire un puro istinto. L’ho detto alla mia agente, all’ufficio stampa, a chi lavora con me. Non credo che l’abbiano capito tutti. Probabilmente pensano sia una cosa passeggera”. 

La morte di Pietro Taricone

Nell’intervista c’è anche un piccolo accenno alla morte del compagno Pietro Taricone, deceduto il 29 giugno 2010 in seguito ad uno schianto al suolo durante un lancio col paracadute. Taricone fu ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Santa Maria di Terni a causa di un arresto cardiaco causato da un’aritmia, fratture multiple e di un’emorragia interna, che lo portarono al decesso dopo un intervento d’urgenza durato ore. “Mi hanno chiesto tutti di parlarne e non l’ho mai fatto” ha spiegato Kasia Smutniak, “quando è successo, la cosa più difficile è stata rimanere qui, in Italia. Sarebbe stato più facile tornare nel mio Paese”.