‘Se famo er 3-3 vengo sotto ‘a curva’. 3-3 fu. E corsa fu. Era il 30 settembre del 2001, il Brescia era sotto 3-1 nel derby, sentitissimo, contro l’Atalanta. La sfida fu aperta da Roberto Baggio al 24esimo, poi la Dea con Gigi Sala, Cristiano Doni e Gianni Comandini riuscì a ribaltarla in 20 minuti, ritrovandosi al 45esimo sopra 3-1. I nerazzurri si sentivano quasi al sicuro, la curva bergamasca cantava, festeggiava, incitava. E trovava il tempo per insultare Carlo Mazzone, iconico allenatore del calcio italiano.
Sanguigno, passionale, de core, er Magara si affidò al talento cristallino del Divin Codino, autore del 3-2. E lì, la scintilla: “Se famo er 3-3 vengo sotto ‘a curva”.. Il terzo gol arrivò, ancora dai piedi di Roby Baggio, che fece impazzire il popolo bresciano. E il suo allenatore, che da uomo di parola prese, corse, partì come un runningback, sbarazzandosi di chi provava a trattenerlo, alzando il pugno al cielo.
Sono passati vent’anni da quella domenica di fine settembre, Antonio Filippini è oggi l’allenatore della Pro Sesto in serie C. Assieme al gemello Emanuele è stato una delle colonne portanti di quel Brescia, dove entrambi hanno fatto le giovanili e l’esordio in Serie A. “Fino a qualche settimana fa – dice Antonio a ilfattoquotidiano.it – quella del mister è stata la corsa più famosa d’Italia. Solo Marcel Jacobs, che tra l’altro è bresciano, gli ha rubato lo scettro alle Olimpiadi di Tokyo. Ho avuto come allenatore Mazzone per alcune stagioni e non lo ho mai visto correre né prima né dopo. Anche durante gli allenamenti rimaneva seduto in panchina in tuta. In campo faceva tutto il suo vice Leonardo Menichini. Una volta rientrati in spogliatoio dopo la gara con l’Atalanta lo abbiamo preso in giro: Mister, da quanto tempo è che non faceva un allungo così?”. (QUI IL VIDEO)
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