È un’annata di grandi anniversari, quella del 2022. Dopo E.T. e Blade Runner un’altra pietra miliare ha tagliato il traguardo dei 40 anni: parliamo de La Cosa, l’horror-fantascientifico diretto da John Carpenter.
Alla sua uscita, il film, liberamente tratto dal racconto La cosa da un altro mondo (Who Goes There?, 1938) di John W. Campbell, già alla base del film La cosa da un altro mondo (1951) prodotto da Howard Hawks, fu un grande flop con appena 20 milioni di dollari incassati. Nel corso degli anni però si è conquistato la fama di cult diventando uno dei titoli più famosi della filmografia di Carpenter.
La sceneggiatura tratta di un gruppo di ricercatori di una base scientifica americana in Antartide alle prese con una forma di vita extraterrestre parassita, precipitata sulla Terra, con la facoltà di assumere le sembianze degli esseri con i quali viene a contatto, mutando continuamente aspetto. Per gli uomini della base il problema è scoprire, di volta in volta, di quale corpo l’alieno si sia impadronito, il che porterà a un forte senso di paranoia in ogni membro del gruppo.
Rob Bottin ricoverato in ospedale per il troppo lavoro
La realizzazione degli effetti speciali de La Cosa venne affidata al giovane Rob Bottin, con cui Carpenter aveva già collaborato per il film Fog. All’epoca del film aveva solamente ventitré anni, e con questo lavoro divenne uno dei tecnici più apprezzati di Hollywood, ricevendo anche una nomination al Saturn Award per migliori effetti speciali, che però fu vinto da Carlo Rambaldi e Dennis Muren per il film E.T. l’extra-terrestre. La squadra di Rob Bottin lavorò ininterrottamente, giorno e notte, per tutta la durata della produzione, sperimentando ogni sorta di tecnica e di materiale per cercare di superare i limiti imposti dalla tecnologia dell’epoca. L’impeccabile lavoro di Bottin si rivelò più faticoso di quanto si aspettasse, tanto che alla fine della produzione dovette essere ricoverato per un esaurimento nervoso: Questo un estratto di una sua intervista a Terror Takes Shape:
Volevo così tanto che questa roba uscisse così bene, che ho vissuto alla Universal per un anno e cinque settimane senza prendermi un giorno libero… Dormivo sui set… Lavorai così tanto che finii in ospedale alla fine dello riprese. John [Carpenter] una volta mi guardò e mi disse : ‘Tu non stai bene. Qualcuno porti questo tizio in ospedale.’ Da allora non l’ho più fatto.
Le scene interne girate in ambienti refrigerati
Le riprese esterne de La Cosa sono state realizzate in Alaska e nella Columbia Britannica. L’interno dell’avamposto degli Stati Uniti 31, invece, venne costruito agli Universal Studios che per l’occasione vennero raffreddati con dei condizionatori. Per dare l’impressione delle condizioni climatiche antartiche, i set furono portati alla fredda temperatura di 5°. Il direttore della fotografia Dean Cundey ha ricordato nel documentario Terror Takes Shape alcune scene curiose accadute all’epoca delle riprese: quando il cast e la troupe, coperti ovviamente da vestiti pesanti per girare le scene al chiuso, uscivano nella calura estiva di Los Angeles, tutti i turisti li guardavano in maniera sbalordita e confusa.
Alla fine, quasi tutti si stancarono di cambiarsi per la pausa pranzo, preferendo sopportare il caldo.
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