Nel 1991 negli Usa e successivamente in Italia esce “La Famiglia Addams“. La pellicola diretta da Barry Sonnenfeld è ispirata all’omonimo telefilm degli anni ’60 che a sua volta riprendeva le vignette di Charles Addams di fine anni ’30. I protagonisti sono Gomez e Morticia Addams, coppia innamorata e stravagante che vive in una terrificante casa circondata da un cimitero insieme ai lugubri figli (la figlia Mercoledì e il maschietto Pugsley).
Il nuovo film ha voluto riallacciarsi più direttamente allo spirito dei disegni originali, prendendo le distanze dal formato televisivo. E difatti, la nuova famiglia Addams assomiglia molto a lunga lunga serie di vignette dai dialoghi secchi e dinamici.
TRAMA
Dopo più di 20 anni di assenza, torna a casa zio Fester che aveva in passato litigato con Gomez. Sarà Mercoledì, da sempre sospettosa, a scoprire che il nuovo arrivato è un impostore. La pellicola presenta stupendi effetti speciali, ma è quasi priva dell’originale satira sui costumi e il conformismo della società americana che l’avevano resa famosa. Il successo al botteghino è straordinario. Costato 30 milioni di dollari, il film ne incassa 191 e nel 1993 arriva il sequel.
IL RIFIUTO INIZIALE DI LLOYD
Anche un attore incredibile come Christopher Lloyd può essere nervoso all’inizio delle riprese per interpretare un personaggio, e questo gli è capitato per interpretare Zio Fester. In un’intervista lasciata a BuzzFeed, il “Doc”di Ritorno al Futuro ha dichiarato:
“Sono cresciuto con i cartoni di Charles Addams; da bambino leggevo la rivista The New Yorker, ogni numero conteneva il fumetto de La famiglia Addams. Amavo tutti i personaggi e in particolare lo zio Fester perché era sempre molto dispettoso. Ho davvero amato quel personaggio, e poi decenni dopo, quando mi è stato chiesto di interpretarlo nel film, sono rimasto sorpreso. All’inizio ho esitato ad accettare il ruolo perché non gli somigliavo molto, ero più magro e più alto. Ma hanno risolto il problema con i costumi e il trucco”
Dopo i primi provini, Lloyd ha detto di essere stato chiamato a una riunione in cui pensava che sicuramente avrebbe perso la parte, ma invece si è rivelò essere un incontro sul trucco. L’attore ha detto:
“Credevo che le protesi limitassero le mie espressioni facciali, quindi le abbiamo buttate via ed io ero molto, molto sollevato. Per assomigliare al personaggio, non solo mi sono rasato la testa (Fester è calvo), ma mi sono anche accovacciato durante le riprese per rispettare la sua statura e per imitare la sua andatura instabile”
COME FU REALIZZATO “MANO”?
Mano è una sorta di animale domestico e tuttofare, che si aggira per la casa svolgendo varie mansioni, quali aprire la porta o alzare la cornetta del telefono.Ris petto alla serie televisiva degli anni sessanta, in cui venne concepito il personaggio, che, a differenza dei fumetti dov’è una persona di cui si intravedono solamente testa e braccia, è una mano senza corpo che appare da scatole sparse nella casa, camminando con le sue dita.
La scelta dell’interprete di Mano fu molto difficile, la più problematica dell’intero cast, perché il regista Barry Sonnenfeld e il produttore Scott Rudin volevano trovare qualcuno capace non solo di esprimere sentimenti ed emozioni attraverso le mani, ma anche in grado di farlo con sinuosità ed eleganza. Furono fatti provini prima a diversi prestigiatori, che non superarono le richieste della produzione, poi a diversi mimi, che furono considerati ancora meno adatti. A quel punto Sonnenfeld ricontattò Christopher Hart, l’unico prestigiatore che avesse impressionato realmente il regista, che venne scelto per la parte. Le scene furono girate tagliando ovviamente il corpo dell’attore tranne appunto la “MANO”…
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