È un nuovo documentario a riportare l’attenzione sulla salute di Britney Spears, da anni al centro di tante polemiche famigliari e giudiziarie. Dal nuovo documentario del Daily Mail spuntano infatti accuse assai pesanti dai familiari. Parlano il padre, il fratello, testimonianze del rapper Kevin Federline (ex marito di Britney Spears), Sean Preston e Jayden Federline (figli di Britney Spears). Dal quadro da loro descritto emerge come Spears sarebbe ancora in profonde difficoltà sotto il profilo della stabilità psico emotiva.
La celebrità è stata ripetutamente descritta come dipendente da sostanze stupefacenti, in particolare dalle metanfetamine, come dichiarato dal suo ex marito: “Temo che sia coinvolta con la metanfetamina. Ho pregato affinché qualcuno lo rendesse pubblico e si rendesse conto della situazione. È spaventoso ed è in pericolo. È la madre dei miei figli”. Federline ha confidato al Daily Mail di avere paura ogni volta che riceve una chiamata, poiché teme che gli possano comunicare la morte di Britney Spears a causa di un’overdose. Poco dopo anche il padre di Britney, Jamie Spears, è entrato nell’argomento: “Britney potrebbe morire come Amy” ha affermato, riferendosi alla terribile morte della cantante di Back to Black morta per intossicazione da alcol a soli 27 anni dopo aver abusato di diverse sostanze.
Dopo la fine della conservatorship nel 2022, tutte le notizie legate alla vita di Britney Spears hanno costantemente lasciato fuori i suoi ultimi 14 anni di custodia legale, facendo passare in secondo piano piano anche la voce degli altri membri della famiglia Spears. Uno dei soggetti principali di questa storia oscura è senza dubbio il padre della cantante di “Toxic”, che è diventato il nemico numero uno del movimento “Free Britney“. Anche dal punto di vista legale, la sua tutela è stata considerata una violazione dei principi di libertà della cantante, che ha accusato tutta la famiglia di maltrattamenti nei suoi confronti. Jamie Spears ha affrontato la questione solo alla fine del 2022, definendo il periodo di tutela come salvifico: “È stato un inferno, ma non so se Britney sarebbe ancora viva senza la tutela. È stata un ottimo strumento per proteggerla e proteggere i suoi figli. Senza, non so se li avrebbe avuti indietro”.
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