Ci ha tenuto compagnia per 263 episodi, dove c’era lei c’era un omicidio, un amico sospettato e ovviamente un caso mai lasciato irrisolto. La signora in giallo, titolo italianizzato dell’originale Murder, She Wrote, ha fatto la storia della televisione e del genere investigativo, rendendo Jessica Fletcher la scrittrice e detective (chiamiamola amatoriale) più iconica di sempre. Grande merito, oltre agli ideatori, va alla sua interprete, Angela Lansbury, grandissima attrice che ancora oggi ci regala gioie (ad ottobre ha spento la bellezza di 96 candeline) e che con il ruolo della Fletcher è stata candidata per un totale di 10 Golden Globe e 12 Emmy. Insomma, un mito.
Lo schema fisso degli episodi
Come spesso accade per le serie degli anni ottanta, La signora in giallo aveva uno ‘schema fisso’ per tutti (salvo qualche eccezione) gli episodi: all’inizio assistiamo all’arrivo di Jessica nella città o sul luogo del delitto, in molti casi New York o Boston, oppure, caso due, le vicende si svolgono direttamente a Cabot Cove, la cittadina del Maine dove abita Jessica. Segue poi una presentazione di vari personaggi, spesso amici o parenti di Jessica, colleghi di lavoro, editori oppure semplici ammiratori dei suoi romanzi.
Nella fase centrale dell’episodio avviene l’omicidio, a cui seguono le indagini lacunose delle forze di polizia che si indirizzano sul sospettato più scontato. L’accusato, guarda un po’, è quasi sempre un amico/un’amica di Jessica, che quindi si impegna nel difenderlo/a mettendosi a indagare personalmente. Forte della sua arguzia, Jessica risolve il caso e alla fine dell’episodio rivela di fronte a tutti il vero assassino, che all’inizio si dichiara innocente, ma alla fine cede ed ammette la propria responsabilità. In alcuni episodi il colpevole, dopo aver ammesso l’omicidio, tenta anche di assassinare la povera Jessica, che però la scampa ogni volta.
L’episodio si conclude con una scena finale in cui il primo sospettato saluta Jessica e la ringrazia dell’aiuto per poi concludersi con un fermo immagine sul viso sorridente della protagonista.
E ora la domanda. Vi siete mai chiesti come finisce la serie dopo 12 stagioni? Ve lo diciamo noi.
La fine de La signora in giallo
Ideata da Peter S. Fischer, Richard Levinson e William Link, Muder, She Wrote andò in onda sul canale americano CBS dal 1984 al 1996 per un totale di dodici stagioni.
Dalla fine dell’undicesima stagione, andata in onda fra il 1994 e il 1995, Angela Lansbury iniziò ad accarezzare l’idea di concludere la serie, vista anche la sua età avanzata, ma fu comunque la rete televisiva, la CBS, a farsi carico della decisione finale. Dopo undici anni di messa in onda la domenica sera, la serie fu spostata al giovedì sera, entrando in competizione con serie in ascesa come Friends, sul canale NBC. La conclusione de La signora in giallo fu la diretta conseguenza della perdita di apprezzamento nella fascia demografica 18-49 anni.
Nonostante le proteste di molti appassionati, la CBS rifiutò un’ulteriore messa in onda, visto il successo non solo di Friends, ma anche di altre serie. L’ultima stagione andò in onda in America fra il 1995 e il 1996, mentre in Italia nel 1997.
Per alleggerire la cancellazione, la CBS accettò di girare dei film TV con protagonista sempre Angela Lansbury; in totale ne sono usciti quattro, andati in onda tra il 1997 e il 2003.
L’ultimo episodio 12×24
L’episodio finale si intitola Delitto alla radio (Death by Demographics), un titolo non messo a caso che potremmo tradurre con “morte a causa dei demografici”. La trama della puntata ruota infatti attorno alla cancellazione di un programma radiofonico a causa del mancato ascolto da parte della fascia demografica più giovane, praticamente la stessa identica cosa successa a La signora in giallo.
La puntata (trasmessa il 12 maggio del 1996 negli USA e il 2 aprile del 1997 in Italia) è ambientata a San Francisco.
Jessica è ospite del programma radiofonico di Howard Deans, un amico che conduce anche una trasmissione di musica classica molto apprezzata. Purtroppo i dirigenti dell’emittente vogliono catturare il pubblico dei giovani e per questo assumono l’esuberante disc-jockey T.T. Baines per sostituire Howard. T.T. Baines si ritrova vittima di un attentato che fallisce: qualcuno gli spara, mancandolo. Il tenente Evans (Seth Jaffe) della polizia si presenta per interrogare Howard, sospettato dell’attentato in quanto abile tiratore e in possesso di un fucile, ma Jessica interviene immediatamente in difesa del suo amico: lo conosce e sa che non può essere un assassino.
Il proprietario dell’emittente radiofonica, Graham Forbes (Robert Pine), affida al manager e amico di T.T., Russ Connell (James Acheson) la co-presidenza dell’emittente. Appresa la cosa, Howard va su tutte le furie. Russ viene trovato morto accoltellato e i sospetti – ovviamente – cadono su Howard, ma Jessica è determinata a dimostrare che l’amico è innocente. Indagando, Jessica scopre che Lauren (Lucinda Weist), la giovane fidanzata di Graham, è stata coinvolta da Russ in alcuni lavori illegali e che Russ ha cercato di far lasciare la coppia. Lauren giura di essere innocente, ma Jessica la incastra dimostrando che l’assassino è lei. Insomma, una classica puntata, senza colpi di scena o fatti che stravolgono la trama.
Negli ultimi titoli di coda c’è l’immancabile sorrisetto di Jessica, a sancire, con un ultimo fermo immagine, l’epicità e l’iconicità di questo personaggio.
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