La serie
Uno dei cartoni più amati di sempre è sicuramente Lady Oscar. Era infatti il 10 ottobre 1979 quando la chioma bionda di Oscar François de Jarjayes, per tutti Lady Oscar, compare per la prima volta sugli schermi giapponesi, dopo essere stata un manga ideato da Riyoko Ikeda (come del resto accade per molti cartoni animati nipponici).
La trama
Capitano della Guardia al servizio di Maria Antonietta, Oscar cresce e diventa Capitano della Guardia Reale. La sua vita si intreccia con quella della Regina Maria Antonietta: sventa parecchi attentati e complotti, soprattutto da parte della contessa Du Barry, amante del Re Luigi XV. Oscar Nasce nel 1755, come l’ennesima femmina tra le figlie del Generale, con suo grande rammarico.
Qui avviene la scelta che dà il volto a tutta la serie: educarla come un uomo.
Tutti conoscono questo particolare, ma le reazioni suscitate da questa inconsueta scelta di soggetto sono state le più svariate e stravaganti. In realtà siamo di fronte ad una semplice ragazza con i suoi forti conflitti interiori: è il sentimento il vero protagonista della serie.
Il finale
Oramai la rivoluzione è arrivata, a Lady Oscar viene ordinato di sedare la rivolta attaccando i civili, ma lei si rifiuta di farlo e anzi si schiera a favore. Ma non è tutto, Oscar ricambia finalmente i sentimenti dell’amico Andrè, segnando quindi un decisivo punto di svolta all’interno della trama. Sfortunatamente, Andrè viene colpito da un proiettile vagante e muore davanti alla sua amata il 13 luglio 1789.
Addolorata dalla morte, Oscar è sul punto di mollare tutto e ritirare il suo reggimento, ma viene fermata da Alain, che la incoraggia ad aiutare la rivoluzione.
Il prossimo passo è quello di prendere la Bastiglia, che ovviamente è difesa da alcuni soldati. Nel tentativo di liberarla, Oscar viene ferita a morte dalle guardie a difesa e muore.
L’epilogo
A questo punto, con un salto temporale, ci troviamo 5 anni dopo quegli avvenimenti. Alain si è ritirato in campagna, dove coltiva la terra. Improvvisamente, riceve la visita di due vecchi amici, Bernard e Rosalie. Assieme ripercorrono le vicende successive alla presa della Bastiglia, dall’addio di Fersen, al tentativo di fuga dei reali.
Programmata la ghigliottina per Luigi XVI e Maria Antonietta, la regina ha trascorso i suoi ultimi giorni in carcere, allietata solo ogni tanto dalla compagnia della stessa Rosalie. Proprio prima di salire sul patibolo, la donna ha consegnato all’amica una rosa di stoffa, con la richiesta di posarla sulla tomba di Oscar, dopo averla dipinta della sfumatura preferita da madamigella. Nessuno sa però quale sia il colore giusto, così alla fine decidono di lasciarla bianca.
L’ultima scene consiste in un’inquadratura dall’altro, su Alain, Bernard e Rosalie, mentre il narratore comunica che qualche anno sopo anche Saint-Just e Robespierre hanno fatto la medesima fine della famiglia reale. Lo stesso Fersen è stato ucciso dalla folla in Svezia, accusato di aver avvelenato il principe Cristiano Augusto.
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