Il film
L’allenatore nel pallone 2 uscì nel 2008, sequel ovviamente de “L’allenatore nel pallone”. Tra le squadre immaginarie del film, oltre alla Longobarda, è presente la Marchigiana, già squadra protagonista del film di Sergio Martino del 1985 Mezzo destro mezzo sinistro – 2 calciatori senza pallone.
Non particolarmente osannato dalla critica e dagli spettatori, la pellicola fu molto criticata.
La trama
Oronzo Canà, ritiratosi dal mondo del calcio, gestisce un’azienda olearia insieme alla moglie Mara e alla figlia Michelina, che, sposatasi con Fedele, gli ha dato il nipote Oronzino, piccolo genio dell’informatica. Intanto la Società Sportiva Longobarda, la vecchia squadra del tecnico, ritorna in Serie A dopo molti anni, ripescata a seguito dell’esclusione di un’altra squadra, e per l’occasione Canà è invitato, come ospite, a “Sky Calcio Show” con Ilaria D’Amico: qui l’allenatore, dopo aver ricevuto la notizia della morte di Crisantemi, calciatore della Longobarda ai tempi d’oro, rivela il motivo per cui, anni prima, venne esonerato pur avendo salvato la squadra dalla retrocessione in Serie B: raggiungendo la salvezza aveva disubbidito all’ordine dell’allora presidente, il Commendator Borlotti, che voleva far retrocedere la squadra poiché i costi di gestione nella massima serie erano troppo elevati. La dichiarazione getta fango su Willy Borlotti, figlio del commendatore e nuovo presidente, il quale, per ritrovare un’immagine onesta, assume nuovamente Canà che così a distanza di oltre 20 anni torna in panchina.
Crisantemi
Qualche mese fa abbiamo avuto modo di intervistare l’attore Antonio Zambito che nel primo “L’Allenatore nel Pallone” interpretava il ruolo dell’iconico Crisantemi, riserva della Longobarda e famoso per portare sfortuna a tutti.
All’inizio ci ha raccontato come si è preparato al ruolo nel primo capitolo:
“Stavo al mare in vacanza e mi arriva una telefonata da Sergio Martino e mi disse che aveva bisogno di un attore per un film sul calcio allo stadio Flaminio. Qualche giorno dopo vado e, mi dice, durante la pausa, che gli serviva un panchinaro giocatore anziano, però bisognava costruirlo. Allora io andai in camerino e costruimmo questo personaggio, con le mollette dietro le orecchie, baffi finti. Appena tornai furono tutti entusiasti e anche lo stesso Banfi fu estremamente colpito e quindi da 2 pose che dovevo fare divennero 8“.
Invece sulla sua partecipazione parziale in L’Allenatore nel Pallone 2:
“Il secondo film non ha avuto successo perché molti personaggi del primo non sono stati sfruttati. Questo perché la produzione aveva dei contratti con degli attori diversi che non hanno avuto lo stesso appeal. Io ho interpretato la sorella di Crisantemi ma non è stata la stessa cosa, mi sono inventato dei tic ma era troppo poco lo spazio, anche Aristoteles si vedeva pochissimo. In teoria avevo previsto una nemesi di Crisantemi con “FORTUNELLO” ma non è stata accettata. Anche il presidente Borlotti viene citato pochissimo. Questa seconda volta devo dire che c’è stata un’imposizione dalla produzione su determinati attori”
Qui nell’intervista potete ascoltarare il suo racconto più specifico:
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