Una delle scene più belle de L’Allenatore nel Pallone è quando Lino Banfi nel ritiro pre-campionato spiega il 5-5-5 ossia la B-Zona. Mentre le norme generali di tutti gli allenatori del mondo, più o meno, hanno una certa prevedibilità nel quadrare le formazioni con schemi come il 4-5-1 o il 4-4-2, l’allenatore pugliese poteva stupire giocatori, dirigenza, tifoserie, spettatori e persino il pallone stesso con un suo personale 5-5-5.
Alla domanda, legittima di Speroni, sulla fattibilità di 15 calciatori -16, col portiere! – in campo per mettere in pratica questa tattica di gioco, ecco che il tecnico era pronto a lanciare nel rettangolo verde il suo migliore fattore sorpresa: “Mentre i cinque della difesa vanno in avanti, i cinque attaccanti retrocedono e così viceversa. Allora la gente pensa: «Ma quelli c’hanno cinque giocatori in più?» Invece no, perché mentre i cinque vanno avanti, gli altri cinque vanno indietro, e durante questa confusione generale le squadre avversarie si diranno: «Ah! Ah! Che sta succedendo?». E non ci capiscono niente!”.
Tuttavia nel libro di Andrea Ercole: “Siamo tutti l’Allenatore nel Pallone”, proprio Lino Banfi spiega come è nato questa famosa battuta:
“Pure in questo caso, la spiegazione è quasi tutta improvvisata sul momento. Prima di girare ne avevo parlato con Sergio Martino e gli dissi che avrei parlato del 5-5-5. Lui mi chiese come avrei giustificato questo 5-5-5? Dissi che non sapevo con precisione cosa avrei detto girando, ma che l’importante era 5-5-5 e che dopo la spiegazione ci fosse la domanda stupida del giocatore di turno, che avrebbe dovuto far notare che fossimo in 15…Oggi utilizzerei la Bi-zona mascherata…”
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