L’assassino di John Lennon, Mark Chapman, ha chiesto scusa a Yoko Ono a 40 anni dall’omicidio dell’ex Beatle e dopo che per l’undicesima volta gli è stata negata la libertà condizionata. A riportare le sue parole, la BBC: “L’ho ucciso per avere fama, è stato un atto molto molto egoista, spregevole, e mi dispiace per il dolore che le ho causato”, ha detto Chapman parlando dell’artista giapponese vedova di Lennon. “Non ho ucciso Lennon per il suo carattere o per l’uomo che era: era un padre di famiglia, un’icona”, ha aggiunto.
Il 27 agosto 2020, per l’undicesima volta, la commissione giudicante dello stato di New York ha negato a Chapman la libertà condizionata; l’uomo dovrà rimanere ancora nel carcere di Wende vicino Buffalo, New York. Nella sentenza che ha respinto per l’ennesima volta la richiesta si legge che questa “è incompatibile con il benessere della società”.
Yoko Ono si è sempre opposta in tribunale ai tentativi dell’assassino di ottenere la libertà condizionata. Nel 2015 in un’intervista al Daily Beast confessò di essere molto preoccupata all’idea che l’uomo potesse essere rilasciato.
“Lo ha fatto una volta, potrebbe rifarlo. A me, a Sean (il figlio), a chiunque altro”, disse allora l’artista.
Il fatto
L’8 dicembre del 1980 Mark Chapman sparò cinque colpi a John Lennon fuori dal suo appartamento di New York, quattro dei quali lo colpirono, uccidendolo. Chapman fu per anni un fan accanito dei Beatles e di Lennon in particolare: nella sua ossessione, arrivò al punto di sposare nel 1979 una donna americana di origine giapponese – Gloria Hiroko Abe – che gli ricordava Yōko Ono. Col tempo si convinse che Lennon aveva tradito gli ideali della sua generazione e si sentì investito della missione di punirlo.
Al momento dell’omicidio, Chapman aveva con sé una copia de Il giovane Holden. Dopo aver sparato, rimase impassibile sulla scena del crimine, tirò fuori la sua copia del libro e si mise a leggere fino all’arrivo della polizia. Il custode del Dakota Building, Mr. Perdomo, gridò a Chapman: «Lo sai che cosa hai fatto?», al che Chapman rispose con lucida freddezza: «Sì, ho appena sparato a John Lennon». Sono passati quasi 40 anni da quell’episodio, ma ancora oggi rimane uno dei fatti di cronaca più incisivi nella cultura di massa.
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