Tra tutti gli spot di quel periodo ne abbiamo scelti quattro memorabili più degli altri per la colonna sonora che non si riduceva a un semplice jingle ma diventava più propriamente una canzone, capace a volte di stamparsi nella memoria collettiva. Ecco, dunque, la nostra selezione di quattro canzoni delle pubblicità più belle degli anni ’80.
Vorrei cantare insieme a voi in magica armonia
Spot della Coca-Cola del 1983
Partiamo forse dalla canzone più celebre nelle pubblicità degli anni ’80, quella usata nella réclame della Coca-Cola. Lo spot presentava semplicemente un gruppo di ragazzi, vestiti non proprio alla moda del decennio, che cantavano in coro una canzone illuminando la scena con delle candele. Non una scelta di marketing, in realtà: lo spot infatti risaliva al 1971 ed è noto negli Stati Uniti come Hilltop commercial, una pubblicità che ha fatto epoca soprattutto per la sua canzone, I’d Like to Teach the World to Sing (in Perfect Harmony), che fu anche incisa su disco dai New Seekers ed entrò in classifica.
Nella prima versione, la réclame mostrava dei ragazzi su un prato intenti a cantare in pieno giorno, mentre a metà del decennio lo spot fu poi rifatto ambientandolo di notte con le candele, modificando lievemente il testo in modo da adattarlo alle feste natalizie. La versione italiana, oltre ad essere in ritardo di più di un decennio, semplicemente traduceva ed adattava quest’ultimo testo, mantenendone l’idea di fratellanza e il tono pacifista: «Vorrei cantare insieme a voi – recitava – in magica armonia / Auguri Coca-Cola e poi un coro in compagnia / (canta insieme a noi) / Auguri Coca-Cola e poi un coro in armonia / Cantate tutti insieme a noi».
Spot della rubinetteria Zucchetti del 1987
Pian pianino, grazie alle pubblicità introdotte dall’America, anche gli italiani incominciarono ad imbastire spot sempre più convincenti, giocati sull’ironia o sui buoni sentimenti. Al primo gruppo appartiene questo celebre spot della Zucchetti generalmente intitolato “Domatori d’acqua”: vi si vede un idraulico che deve affrontare una stanza piena di getti d’acqua, da fermare installando i colorati rubinetti della ditta.
Memorabili erano da un lato le note della musica che accompagnava lo spot, concluse dal jingle: «Si chiama Zucchetti / la libertà / di fare con l’acqua / tutto ciò che ti va». Dall’altro, le espressioni del bravo attore che interpretava il ruolo dell’idraulico, attore che altri non era che Beppe Tosco, comico e autore radiotelevisivo. Dopo qualche esperienza a teatro e, appunto, negli spot televisivi, negli ultimi anni Tosco ha lavorato principalmente come autore, collaborando con Luciana Littizzetto, pubblicando alcuni libri (l’ultimo è Scemo come tuo padre) e conducendo vari programmi radiofonici.
Spot della Barilla del 1987
Dove c’è Barilla c’è casa è probabilmente uno degli slogan più noti della pubblicità italiana, se non altro perché da venticinque anni a questa parte ci viene riproposto continuamente, con accluse le recenti polemiche su cosa intendano i dirigenti della Barilla per “famiglia”. Al di là di questo, soprattutto negli anni ’80 gli spot della ditta alimentare parmigiana hanno segnato un’epoca, sia per le brevi storie che vi venivano raccontate (la bambina che trova un gattino nello spot qui di seguito è probabilmente la più famosa), sia soprattutto per il tema musicale che accompagnava gli stacchi pubblicitari, che divenne celeberrimo.
Il motivo, come non molti sanno, non era in realtà un jingle realizzato per lo spot: si trattava invece del brano Hymne di Vangelis, il famoso compositore greco. La canzone, già usata per un documentario e in parte per il film Momenti di gloria, fu riarrangiata dai Press Agency, un gruppo strumentale, e utilizzata appunto nello spot per parecchi anni, tanto da venire indelebilmente associata al marchio Barilla.
Spot della Tabu del 1988
Concludiamo la nostra rassegna fermandoci al 1988 e a questo celeberrimo spot delle Tabu, caramelle alla liquirizia del gruppo Perfetti Van Melle. Le caramelle esistevano fin dagli anni ’20, ma lo spot televisivo le rese popolari grazie alla geniale idea di una trascinante canzone dal ritmo jazz cantata da un uomo nero riconoscibile, a causa dello sfondo altrettanto nero, solo grazie agli occhi, alle labbra e ai guanti bianchi.
L’anno successivo fu realizzato un nuovo spot, con la sola aggiunta del coretto che dice “anche bianco”, per reclamizzare la nuova variante. L’uomo che canta pare fosse ispirato alla figura di Al Jolson, cantante jazz americano degli anni ’20 e ’30, famoso per avere recitato nel primo film sonoro della storia, Il cantante di jazz del 1927.
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