Pochi giorni fa abbiamo postato una foto di repertorio su Instgram che ritraeva le sorpresine del Mulino Bianco ed ha avuto un successo assurdo. Ad ogni bambino degli anni 80 è ancora impresso il ricordo della spesa al supermercato con i genitori per comprare i vari Tegolini, Soldini, Crostatine…per trovare la mitica scatolina a forma di fiammifero all’interno gialla con il mulino raffigurato sopra. Per otto anni, tutti noi nati negli 80 abbiamo mantenuto vivo quel desiderio, quel brivido quasi magico, di aprire la confezione di merendine, a caccia della Sorpresa mancante o che si vorrebbe assolutamente trovare, a seconda che la propria raccolta nasceva per passatempo o per autentica passione.
Per questi motivi siamo andati alla ricerca di quelle in nostro possesso, per capire la magia di quegli oggetti che da 30 anni contagia ancora tutti.
LA STORIA DELLE SORPRESINE
A partire dal 1983 per i più piccoli, nei pacchi delle merende della Mulino Bianco vennero inserite le Sorpresine. L’idea di raffigurare una scatola di fiammiferi era stata di un’agenzia di Piazza Castello a Milano, la Progress Consultant ed era stata “vestita” dall’agenzia di pubblicità che seguiva allora Mulino Bianco: la Troost, Campbell, Ewald. A partire dalla prima, “Carta vince, carta perde“, ne vengono ideate 650 differenti tipologie. I primi anni c’è la scatolina simile a quelle dei fiammiferi di legno, che contiene la sorpresa e un piccolo foglietto guida con il nome dell’oggetto e le istruzioni per giocare, il vero oggetto da collezione dell’intera iniziativa. C’erano le gommine, gli origami, i normografi, i pastelli di cera, i calendari, gli indovinelli, gli adesivi, il gioco dell’oca, le carte geografiche, e così via, impossibile citarle tutte…
Nel sito proprio del Mulino Bianco c’è un’intervista a Graziella Carbone, l’ideatrice del progetto che commenta così:
Le Sorpresine dovevano essere desiderabili dai bambini, personalizzate e varie. Da portare con sé per giocarci con gli amici o per scambiarle e, soprattutto, collezionarle.
LA PRIMA SORPRESINA E LE GOMMINE
La prima sorpresina prodotta si chiamava “Carta vince, carta perde“. Era un gioco di carte con illustrato una forbice, un sasso e una rete e le regole del gioco sono quelle tipiche della morra. Ne sono state prodotte 1 milione di pezzi. La sorpresina era completa di foglietto con la spiegazione di come giocare.
Gli allegri cancellini invece erano ovviamente in miniatura viste le dimensioni della nostra scatolina, le Crostatine, alla marmellata di fragola, albicocca e al cioccolato. Si alternavano così le gommine dei Biscotti, del Tegolino, della Tortina Campagnola e dei Baiocchi.
Come si legge dall’archivio storico Barilla le sorpresine vennero realizzate per uno scopo ben preciso: l’intento era di rappresentare un oggetto che fosse d’uso in famiglia e con la speranza che queste scatoline potessero diventare, nel tempo, oggetti da collezione. Nel 1985, fu realizzato anche il Maxi-Sorpresiere per dar modo ai bambini di mettere le varie Sorpresine in un contenitore unico.
Le scatoline venivano stampate da un’unica azienda vicino a Reggio Emilia e da questa poi consegnate ai confezionatori. Ne venivano realizzati circa 10.000 pezzi l’ora, sia per una questione di volumi in termini di tempi di consegna che di costi.
In alcuni casi, ad esempio le Stringhe, ne sono stati fatti anche 15 milioni di esemplari! L’operazione promozionale, conclusasi nel 1990, portò un gran ritorno di immagine alla Mulino Bianco.
L’EVOLUZIONE
I primi anni, c’è stata la scatolina, che conteneva la sorpresa ed un piccolo foglietto-guida personalizzato. A partire dal 1985 sulle scatole ha fatto la sua comparsa la figura del Piccolo Mugnaio Bianco, ideata da Grazia Nidasio e anche gli oggetti hanno iniziato ad essere personalizzati col PMB. Dal quarto anno, le scatoline sono scomparse e le Sorpresine sono state inserite in un flow-pack in film plastico azzurro con nuvolette bianche, poi giallo col PMB disegnato; poi le bustine sono divenute di carta, sempre col PMB disegnato. Nel 1989 venne realizzata una serie in scatola con il simbolo Ciao, mascotte dei Mondiali di calcio “Italia ‘90” di cui Barilla era sponsor. L’ultimo anno, il 1990, gli oggetti sono diventati più voluminosi, divisi per famiglie di colore, e sono stati confezionati in buste più grandi. Le Sorpresine avranno poi altre evoluzioni ma rimarranno sempre nel cuore di tutti.
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