Nel 1987 Jack Nicholson, Cher, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer furono protagonisti di “Le streghe di Eastwick”, una commedia dalle tinte horror/fantastiche diretta da George Miller e tratta dall’omonimo romanzo di John Updike.
Le tre attrici interpretano rispettivamente Alex, Jane e Sukie, tre amiche molto diverse fra loro che durante una serata passata insieme a fantasticare sul loro uomo ideale, non sapendo di essere dotate di poteri magici innati, invocano involontariamente il Diavolo, racchiuso nelle sembianze umane di Daryl Van Horne (Jack Nicholson).
Il cast
Jack Nicholson espresse interesse per il ruolo di Daryl Van Horne dopo aver appreso tramite la sua fidanzata di allora, Anjelica Huston, che Bill Murray aveva rifiutato la parte. La stessa Huston era interessata al progetto e fece il provino per il ruolo di Alex, nel quale recitò con Michelle Pfeiffer (che già era stata presa per interpretare Sukie) e Amy Madigan, quest’ultima in lizza per la parte di Jane. La Huston ammise di aver trovato parecchia difficoltà con i dialoghi e di aver fatto un terribile provino: la parte venne in seguito assegnata a Cher.
La brutta telefonata di George Miller a Cher
Nel corso di un concerto tenuto ad Atlantic City nel 2018, Cher ha raccontato al pubblico un curioso aneddoto riguardante Le Streghe di Eastwick, Geroge Miller e Jack Nicholson. Pochi giorni dopo i festeggiamenti del suo quarantesimo compleanno, nel 1986, Cher ricevette una telefonata a dir poco spiacevole dal regista George Miller. All’epoca l’attrice era in trattative per interpretare il ruolo di Alexandra Medford nell’adattamento Le Streghe di Eastwick, potendo contare già su alcune partecipazioni a film di successo, tra cui quella del 1983 in Silkwood, che le valse anche una nomination come Miglior Attrice non protagonista ai Premi Oscar. Nonostante ciò, il regista la chiamò per dirle che sia lui che Jack Nicholson non ritenevano che fosse all’altezza della parte.
“Dopo aver festeggiato il mio compleanno andai a dormire, pensando ai miei favolosi 40 anni. Avevo in agenda già tre film, ero così felice” – ha raccontato Cher. “Poi la mattina dopo il mio telefono squillò. Era George Miller. Mi disse: Volevo chiamarti e dirti che non ti voglio nel mio film; io e Jack Nicholson pensiamo che tu sia troppo vecchia e poco sexy“.
E non finiva qui. Da ciò che raccontò Cher, il regista era intenzionato a dirle tutto ciò che pensava di lei:
“Odio come cammini e come parli; non mi piacciono i tuoi occhi, né il colore dei tuoi capelli”.
Al ché, Cher non se le mandò a dire:
“Ero basita. Gli risposi. “Ok figlio di put**na, non mi hai mica trovato dietro l’angolo. Sono stata nominata ai Premi Oscar e ho ricevuto il premio del Festival di Cannes come migliore attrice per Mask, quindi addio”.
La reazione di Cher funzionò e infatti venne scritturata per il film. E sapete cosa? Lei e Nicholson finirono per diventare anche amici.
“Meno male che c’era Jack” – ha raccontato nel 2013 a CBS, spiegando come durante le riprese del film, lei, Susan Sarandon e Michelle Pfeiffer venivano trattate con molta indifferenza.
“Ci chiamavano ‘le ragazze’, a nessuno importava di noi… Dovevamo essere carine, stare in silenzio, dire le nostre battute, poi fare di nuovo silenzio.” Solo Nicholson un giorno venne loro incontro e le coinvolse.
“Jack si sedette con noi tutta la notte. Cercò di coinvolgerci e di avere la nostra opinione “Non è così che la diresti questa battuta, vero Cher? Cosa ne pensi?” Tutte noi fummo più felici in questo modo.
Fonte: Vanity Fair
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