Lino Banfi in una recente intervista su Sorrisi e Tv, ha voluto ricordare gli anni 70/80 e la commedia sexy che l’hanno visto protagonista. Ecco un piccolo estratto:
Si rende conto che nel ’73, mentre Fellini girava «Amarcord» con cui avrebbe poi vinto l’Oscar, lei recitava in «Il brigadiere Pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia»? Quasi una provocazione.
«Le voglio raccontare una storiella. Ci fu un festival del cinema italiano a Mosca, con tre tendoni nella Piazza Rossa dove proiettavano un film di Fellini, uno dei Taviani e il mio “L’allenatore nel pallone”. Indovini qual era l’unico tendone pieno di gente? I critici blasonati snobbavano quei film, ma li guardavano di nascosto. E oggi stanno confessando tutti. Quando ne incontro uno dico: “Ammettilo che ti divertivi!”. E lui tutto rosso fa segno di sì».
Come spiega quell’enorme successo?
«Mettiamola così: con la scusa della contestazione e dell’amore libero venivano tutti a vedere Edwige Fenech e me. Beh, più Edwige che me…».
Era lei la più bella?
«Sì, perché Edwige non è sexy solo per il sedere o il seno. Troppo facile così. Edwige è sexy anche nel naso, nell’orecchio, nel sorriso. È sexy dappertutto» (segue una irriferibile esclamazione in pugliese, ndr)».
Mai stato tentato?
«Ma dove potevo andare io? Erano tutte corteggiate da uomini bellissimi, ricchi e potenti. Figurarsi. Anzi, una volta Edwige se ne è accorta e mi ha detto: “Non buttarti giù, in fondo non sei così brutto”. E io: “È proprio quell’in fondo che mi butta giù!”».
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