Lino Banfi è stato intervistato dal Corriere dove ha raccontato alcuni aneddoti sui film della commedia sexy anni 70, ecco un estratto:
Il personaggio che ha amato meno?
«Non ricordo miei film brutti, nemmeno quelli cotti e mangiati. Non mi sono mai pentito delle commedie sexy, definite “zozzette”, ma per carità… Edwige Fenech, cara amica e compagna di scena, si faceva continuamente le docce, era pulitissima! E non venivamo nemmeno criticati, i critici ci ignoravano! Anche se poi, qualcuno di loro mi confessò che, di nascosto, andava a vedere quei film, perché si divertiva da matti».
Da chi ha ereditato vis comica e passione attoriale?
«Una passione innata. Quando c’era la guerra, avevo 7-8 anni, durante i bombardamenti scappavamo nei rifugi. Per non far piangere i bambini più piccoli, inventavo gli spettacolini con pupazzetti che costruivo io: li facevo ridere, non piangevano più. Poi sono entrato in seminario…».
Voleva prendere i voti?
«Macché! Volevo studiare, e infatti ho fatto il liceo classico, però ero impertinente e, insieme a un mio compagno, ne combinavamo di tutti i colori: salivamo di notte su un cornicione, per buttare un occhio nel convento vicino, per vedere le suorine carine. Eravamo scatenati, e ci dissero: meglio due ragazzi fuori dal seminario oggi, piuttosto che due cattivi preti domani. Addirittura il vescovo di Andria venne una sera, quando ne combinammo una delle nostre: io piangevo, temevo i rimproveri. Il vescovo disse: Zagaria perché piangi? La tua missione è far ridere!».
fonte CORRIERE
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