Il film
L’odore della notte il film uscì nel 1998 diretto da Claudio Caligari. È il secondo lungometraggio del regista a 15 anni dal suo esordio, parte di una ideale trilogia che si apre con Amore tossico e si chiude con Non essere cattivo. Liberamente ispirato al romanzo Le notti di arancia meccanica di Dido Sacchettoni, fu uno dei due film italiani presentati fuori concorso alla 55ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Secondo il critico Maurizio Fantoni Minnella, «Caligari passa dal crudo realismo di Amore Tossico al registro grottesco, mescolando critica sociale ad accenti di pura imitazione della violenza, che provengono da un’intensa e ironica frequentazione del cinema di genere poliziesco e da un sarcasmo nei confronti della società del tempo dominata da un ottuso regime democristiano. Nell’inquadratura finale il protagonista spara in direzione della camera e del pubblico, quasi a sottolineare il carattere simbolico di una ribellione contro le false coscienze e i falsi realismi».
La trama
Nella Roma tra il 1979 e il 1983, un giovane borgataro, Remo Guerra, è poliziotto di giorno e di notte capo riconosciuto di una banda che toglie ai ricchi romani, con violenza e minacce, in nome di un riscatto sociale altrimenti irraggiungibile. La sua “anima proletaria”, non paga dell’autorità conferitagli dal ruolo di tutore della legge, si ribella nel solo modo datogli dall’appartenenza al mondo delle borgate, ossia rubando. Nel vano tentativo di cambiare strada, con i suoi complici, aprirà un bar in periferia, ma anche questo episodio si rivelerà marginale, poiché egli sembra affidare il proprio destino alla sua definitiva cattura.
Il ricordo di Tirabassi
Ad Hotcorn.com, Giorgio Tirabassi che nel film interpreta Roberto Salvo, ha ricordato così il film e il modo di dirigere di Claudio Caligari:
“Mi ricordo di una scena, girata di notte, in cui fermavamo una macchina e tiravamo fuori le persone per rapinarle. Le comparse non erano preparate a un’aggressione vera e propria. Ma Caligari voleva sempre più verità e diceva: “No, dovete farla più vera”. E a quel punto li abbiamo proprio aggrediti, con le comparse buttate sul cofano, botte, calci…(ride, ndr). Ricordo che Valerio in una scena doveva sbattere uno dei rapinati sul cofano. Solo che lo ha fatto con un po’ troppa forza e la comparsa ha sbattuto la fronte facendo un botto terribile (ride, ndr). Quando Caligari ha dato lo stop tutti dicevano “Bravo, bella!” e poi la comparsa si è alzata e aveva un segno rosso sulla fronte (ride, ndr). Abbiamo passato una nottata con loro e ogni volta che Caligari diceva “Ne facciamo un’altra”erano sempre più disperati (ride, ndr)”
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