TRAMA
Gran Bretagna, 1940. È una stagione cupa quella che si annuncia sull’Europa, piegata dall’avanzata nazista e dalle mire espansionistiche e folli di Adolf Hitler. Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l’esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkirk. Dopo l’invasione della Norvegia e l’evidente spregio della Germania per i patti sottoscritti con le nazioni europee, la camera chiede le dimissioni a gran voce di Neville Chamberlain, Primo Ministro incapace di gestire l’emergenza e di guidare un governo di larghe intese. A succedergli è Winston Churchill, con buona pace di re Giorgio VI e del Partito Conservatore che lo designa per soddisfare i Laburisti.
RECENSIONE
Il film in questione ha un unico protagonista indiscusso : Gary Oldman. Non possiamo che augurargli di vincere l’oscar che merita da tanto tempo. Dai tempi di LEON fino al CAVALIERE OSCURO si è dimostrato uno dei migliori della sua generazione. Qui batte anche se stesso. Il film non è altro che una riflessione umana su uno dei personaggi più emblematici del secolo scorso. Quel Churchill che cambiò radicalmente il corso della seconda guerra mondiale mostrandosi forte davanti al nemico e non cedendo nemmeno di un passo ma resistendo fino alla vittoria finale.
Tutta la storia si basa sui dialoghi intercorsi tra Churchill e il re inglese o i suoi generali e collaboratori. Sembra molto una rappresentazione teatrale in stile Lincoln di Spielberg. La parte più bella di tutto il film è quella relativa al salvataggio di DUNKIRK mostrandoci l’altra faccia di quella raccontata da Nolan nel suo omonimo film di quest’anno. Mentre nel primo viene raffigurata l’azione e tutto ciò che ha portato alla salvezza dell’esercito inglese, qui invece veniamo a conoscenza delle strategie politiche che, seppur dolorose, hanno fatto sì che l’operazione fosse una delle più importanti del secondo conflitto mondiale e ha deviato il corso della storia.
Ritornando a Oldman è semplicemente magnifico, geniale, un’interpretazione da oscar, il vecchio e obeso presidente del consiglio viene delineato alla perfezione e tutto ciò che abbiamo visto sui libri di storia compare magicamente sul teleschermo. Consiglio la visione in lingua originale per capire ancora meglio il tono dei dialoghi che l’attore dona al personaggio.
Questo biopic è semplicemente unico nel suo genere e ne sentiremo parlare molto nel corso di quest’anno…chissà magari il 4 marzo…
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