La cantante Loredana Bertè, ospite a Verissimo per la puntata dedicata alle donne, parla del suo passato e ricorda i terribili episodi di violenza vissuti tra le mura domestiche quando era piccola.
Le sue parole, parlando del padre:
“Le violenze tra le mura domestiche sono le più frequenti e nessuno ne parla purtroppo. Io un po’ mi salvavo, avevo 5 anni. Ma le mie sorelle no… e mia madre poi era il centro della violenza di questo padre padrone che purtroppo ci è capitato ma che per nostra fortuna si è defilato alla quarta femmina. Perché lui odiava le femmine”.
E poi continua, ricordando la violenza subita in casa:
“Ho visto mio padre massacrare mia madre di botte all’ottavo mese di gravidanza. Ho visto le mattonelle bianche del bagno sporche di sangue. Quando metteva Beethoven voleva dire che c’era qualcuna che doveva essere picchiata a sangue. I piatti che volavano come se fosse niente”.
E poi sul padre, aggiunge:
“La rabbia e la violenza di mio padre derivavano dalla sua infanzia, perché lui ha vissuto queste cose. Crescendo, anche noi avevamo visto queste cose e dovevamo adattarci, scappare, inventare qualche diversivo per farlo ragionare… ma lui non ragionava. Gli uomini non cambiano, come dice Mimì… L’ho rivisto 40 anni dopo al funerale di Mimì. Mi ha preso a calci e pugni all’obitorio e mi ha fatto cadere nella bara”.
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