Il 22 settembre 2004 il volo Oceanic 815, partito da Sydney e diretto a Los Angeles, precipitò su un’isola apparentemente disabitata nel mezzo dell’Oceano Pacifico. Per i 48 sopravvissuti di Lost prendeva il via un’avventura ai limiti del reale, così come per i milioni di telespettatori che restarono incollati alla tv per sei, lunghissimi anni.
La serie creata da J.J. Abrams, Jeffrey Lieber e Damon Lindelof divenne un fenomeno mediatico, grazie ai suoi colpi di scena, finali cliffhanger, cospirazioni e un groviglio di misteri sempre più fitti, resi iconici da personaggi che sono entrati nella storia della tv, da Jack a Kate, da Sawyer a Sayid, da Hugo a Locke.
In occasione del 18 anniversario di Lost, abbiamo raccolto due interessanti aneddoti
Le origini della famosa sequenza numerica 4, 8, 15, 16, 23, 42
Chi ha visto Lost non può rimanere indifferente nel leggere questi sei numeri in fila. La sequenza in questione è il codice che doveva essere inserito in un computer situato nella stazione Il Cigno ogni 108 minuti (Infatti 4 + 8 + 15 + 16 + 23 + 42 =108), nonché i numeri con cui il personaggio di Hurley aveva vinto alla lotteria. Nel corso della serie sono apparsi nei più disparati episodi, molto spesso in forme criptiche individuate solo dagli occhi attenti. Ma perché gli sceneggiatori scelsero proprio questi numeri? Ve lo spieghiamo.
4 sono gli anni trascorsi da Locke sulla sedia a rotelle, l’ 815 è il numero del volo Oceanic, 23 è la fila dell’aereo su cui era seduto Jack mentre il 42 è stato scelto come omaggio al libro Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams dove il 42 rappresenta la risposta “alla vita, all’universo e a tutto quanto”.
Il provino di Sawyer
Ribelle, scanzonato e un po’ “bad boys” (ma dal cuore d’oro), Sawyer è indubbiamente uno dei personaggi meglio riusciti e più amati di Lost. Ma il merito di tanto successo in questo caso non è da attribuire tanto agli autori, quanto all’attore che lo interpreta. Quando Josh Holloway si è presentato al provino, infatti, il personaggio era completamente diverso, doveva essere un artista più anziano, originario di Buffalo. Gli showrunner sono però rimasti molto impressionati da Josh, famoso per il suo carattere burrascoso anche fuori dal set: l’attore, quando si dimenticò alcune delle battute previste, reagì prendendo a calci una sedia e imprecando senza filtri. Agli autori piacque così tanto la sua energia che riscrissero il personaggio facendolo assomigliare di più a lui.
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