Tra i membri che hanno fatto parte dei Bee Hive, il gruppo musicale del telefilm ispirato a Kiss me Licia con Cristina D’Avena, c’è stato anche Luciano De Marini. De Marini ha interpretato Paul nella terza e quarta stagione intitolate Teneramente Licia e Balliamo e cantiamo con Licia, uscite nel 1987 e 1988.

Intervistato da Fanpage.it. De Marini ha ricordato la sua esperienza in TV

Conoscevi la serie Love me Licia?

Una volta andai a trovare la mia cuginetta, che era un po’ più giovane di me. Stava guardando una puntata di Love me Licia. Vidi Mirko e dissi: “Ma chi è questo qua col ciuffo rosso! Come caspita è messo. Tu guardi questa roba qua?”. Mai avrei pensato che un giorno avrei fatto parte del cast anch’io.

Come ottenesti il ruolo di Paul?

Ci furono delle defezioni. Marco Bellavia e Manuel De Peppe, che interpretavano Steve e Matt, lasciarono la serie. Se ne andò anche il chitarrista. Era un attore, non suonava davvero. Iniziarono a cercare veri musicisti. Credo che la scelta sia ricaduta su di me anche per questo. Provinarono 150 persone tra batteristi, bassisti e chitarristi. Scelsero me, Vincenzo Rinaldi (Mike) alla batteria e Germano Di Mattia (Jim) nel ruolo del bassista, ma anche lui non sapeva suonare. Vincenzo e Germano sono due persone molto profonde a cui sono rimasto legato.

Quanti anni avevi all’epoca?

Io sono del 1964, era il 1987. Avevo 23 anni. Ho fatto Teneramente Licia e Balliamo e cantiamo con Licia. Dopo la quarta stagione avrebbero voluto continuare, ma Pasquale Finicelli voleva fare altro e lasciò il ruolo di Mirko. Decisero di fare lo spin-off Arriva Cristina e tennero solo me, Marco Bellavia e Valerio Floriani.

In che modo il successo televisivo ha cambiato la tua vita?

All’epoca non c’era Internet e la popolarità era molto più rara. Quando le persone incontravano qualcuno che lavorava nel mondo dello spettacolo, lo guardavano come fosse un marziano. Mi dicevano: “Ma sei veramente tu?”. Ricordo un episodio in particolare. Ero in giro per negozi a Milano. Sento due ragazzine dietro che dicevano: “No, non è lui, non è possibile. Ma è lui? No, dai”. Mi sono girato e ho detto: “È lui, è lui”. Sono scoppiate a ridere: “Ma vai in giro così normalmente a fare la spesa?”. E io: “In genere vado sulla luna, ma oggi sono passato di qua”.

Andare in giro era diventato complicato.

Sì, ma non ai livelli di Pasquale Finicelli. Con quella testa biondissima, frutto di una decolorazione, lo riconoscevano a chilometri di distanza. Il ciuffo rosso, invece, glielo facevano sul set, isolandolo con del cartoncino e spruzzandogli un barattolo di colorante.

Qual è la cosa più folle che le fan hanno fatto per te?

Ricordo che in discoteca mi saltavano addosso nel vero senso della parola. Poi è capitato che venissero sotto casa mia. Una volta scese mio padre, si era spaventato vedendo tutta quella gente. Ancora oggi ogni tanto vengono a trovarmi sul luogo di lavoro, ma devo dire che in genere sono sempre educate.

C’è un ricordo in particolare a cui ricolleghi il tempo trascorso sul set?

Ci divertivamo molto, ci facevamo scherzi. E poi ricordo che tutti pensavano che fossi basso perché in sala prove mi piazzavano sempre tra Pasquale Finicelli e Sebastian Harrison. Io sono alto 1,85. Pasquale 1,87. Sebastian 1,92.

Che rapporto avevi con Cristina D’Avena?

Io e lei non abbiamo condiviso solo il set. Mio padre è originario di Gallipoli e abbiamo la casa lì da sempre. Anche Cristina ha comprato un appartamento lì, quindi conoscevo bene i suoi genitori e sua sorella. Ho avuto un rapporto diverso rispetto agli altri membri del cast perché ci vedevamo in Salento. Uscivamo insieme la sera, andavamo in discoteca.

Avete mantenuto un’amicizia negli anni?

Di base sì, ma lei non è il tipo che chiama. Non chiama me, non chiama Pasquale, non chiama nessuno. È fatta così. Ho un rapporto fantastico con Pasquale Finicelli, Manuel De Peppe e Sebastian Harrison. Con loro abbiamo fatto una reunion che è andata benissimo. Un piccolo tour e un concerto al Palabrescia. C’era tantissima gente, quando siamo scesi a firmare gli autografi si sono stretti a noi. È stato veramente bello. Con Marco Bellavia ci sentiamo meno.

Ti eri accorto del piccolo flirt tra Pasquale Finicelli e Cristina D’Avena?

Non ci credo. Secondo me non è vero, non c’è mai stato niente. Io ero lì, vedevo che Pasquale faceva lo stupidino ma in modo molto simpatico. Quando c’erano le scene sotto le coperte, scherzava con lei. Se con flirt si intende un sentimento corrisposto e vissuto fuori dal set non mi pare ci sia stato nulla di simile. Lei aveva una simpatia per Marco Bellavia. Moltissimo. Ecco, tra loro c’è stata davvero una storiella. Con Marco sì. Ma non durò tantissimo.