Sulla scia del grande successo del western-storico Balla coi Lupi uscito due anni prima, nel 1992 arriva L’ultimo dei Mohicani co-scritto e diretto da Michael Mann e ispirato alla sceneggiatura dell’omonimo film del 1920, diretto da Clarence Brown e Maurice Tourneur a sua volta adattamento del romanzo di James Fenimore Cooper del 1826 “The Last of the Mohicans: A Narrative of 1757”.

Trama

Ambientato – come suggerisce il titolo del romanzo di Cooper – nel 1757, il film segue le vicissitudini degli ultimi mohicani superstiti in America nel corso della Guerra dei sette anni. Il conflitto tra Francia e Inghilterra ha portato una grande devastazione nel paese e le varie tribù di nativi americani sono state costrette a schierarsi dalla parte di uno dei due invasori. Di conseguenza, il clima di tensione è cresciuto a dismisura e le tribù hanno subito gravi perdite, che desiderano fortemente vendicare. I tre mohicani, l’ex capo tribù Chingachgook (Russell Means), suo figlio Uncas (Eric Schweig) e il figlio adottivo Nathan ‘Occhio di Falco’ (Daniel Day-Lewis), di origine inglese, si rifiutano di partecipare al massacro.

Quando la tribù Urone tende un’imboscata agli inglesi, tuttavia, i tre raminghi decidono di aiutarli. Le figlie del generale britannico Munro, Cora (Madeleine Stowe) e Alice (Jodhi May) sono molto riconoscenti per il loro fondamentale intervento e Nathan e Uncas finiscono con l’innamorarsi delle due fanciulle, decidendo di scortarle in un luogo sicuro. Il viaggio attraverso le loro terre li costringerà a contemplare la rovina della loro casa e il crescente antagonismo tra le tribù native. Intanto, le truppe francesi assediano Munro e il generale è obbligato a chiedere una tregua, mentre Nathan e Uncas invitano i loro connazionali a cessare tutte le ostilità. L’esito delle trattative, tuttavia, non soddisfa i bellicosi Urone, comandati dall’implacabile Magua (Wes Studi). L’uomo, che ha subito un atroce lutto per colpa degli inglesi, non ha intenzione di perdonare il nemico ed è pronto a scontrarsi con gli ultimi mohicani.

Gli scherzi tra Daniel Day-Lewis e Madeleine Stowe

Prima di vestire i panni del celebre Occhio di Falco in L’ultimo dei Mohicani, Daniel Day-Lewis si era già aggiudicato, due anni prima, il premio Oscar come Migliore Attore per la sua interpretazione Il mio piede sinistro. Per preparasi a questo nuovo ruolo, l’attore inglese si impegnò moltissimo, imparando a cacciare, combattere e a isolarsi nella natura, come vi abbiamo raccontato già nel nostro approfondimento (clicca qua per leggerlo).

Al suo fianco, nelle vesti della donzella da proteggere e portare in salvo, troviamo la bella Madeleine Stowe, all’epoca conosciuta per le sue interpretazioni nei film Sorveglianza… speciale (1987), a fianco di Richard Dreyfuss e soprattutto Revenge, vendetta (1990), accanto a Kevin Costner e Anthony Quinn. Per Day-Lewis e la Stowe si trattò della loro prima (ed unica) esperienza insieme, ma tra i due nacque un bel rapporto di complicità, sia sul set che fuori. A tal proposito, abbiamo letto in una vecchia intervista del The New York Times che i due attori si divertirono parecchio, all’epoca, a farsi continui scherzi l’un l’altro di rientro in macchina a fine giornata.

Il finto incidente

Tra le varie ‘marachelle’ che li videro protagonisti, ci furono lotte con il cibo lanciato ad alta velocità mentre le macchine si costeggiavano, fino ad uno scherzo molto più serio architettato da Daniel Day-Lewis che prevedeva un finto incidente. Proprio così. Day-Lewis e il suo autista hanno inscenato un incidente stradale, con tanto di sangue e di vittima semi morente, affinché la Stowe ne fosse testimone e si spaventasse a morte. “La location o permetteva e ci ha spinto a farlo”, aveva commentato l’attore ridendo e raccontando l’accaduto. 

La Stowe d’altro canto non è riuscita mai a farlo arrabbiare: “Non potete capire quanto ero felice di vedere quella vena selvaggia in Daniel. Ho cercato di spingerlo ad arrabbiarsi, ma lui non ne voleva sapere. Mi faceva impazzire”.

Vi postiamo qua di seguito una vecchia intervista nella quale possiamo sentire Madeleine Stowe spendere belle parole nei confronti del collega (minuto 3:30 circa).