Ospite di Caterina Balivo a “La volta buona”, Lunetta Savino ricorda il ruolo di “Cettina” in “Un medico in famiglia”, ruolo che le ha dato grande popolarità:
“Facevamo fatica a rimanere seri. Il regista dava lo stop e noi scoppiavamo a ridere. All’inizio feci coppia con Enrico Brignano che faceva Giacinto, la coppia faceva molto ridere: lui era questo bamboccione, giovane, lei era un po più grande, ma poi lui la lascia, sparisce. E qui il dramma di Cettina che mette in croce nonno Libero. Perchè diciamolo la vera coppia è stata con nonno Libero. Io ho fatto coppia per 12 anni con Lino Banfi, il mio partner artistico è stato lui!”
Dopo Giacinto arriva Torello, interpretato da Francesco Salvi, quello impresario di pompe funebri:
“Lei rimane scioccata, meridionale e superstiziosa com’è non può pensare di stare con un cassamortaro. Lei entra nella casa che il marito le ha messo su bellissima, solo che lui affianco ha l’ufficio con le casse da morto. Lei si va a sfogare con nonno Libero e quella scena lì l’abbiamo improvvisata con Lino. Io gli dissi ti dico delle cose, non ti dico cosa, e lui disse non ti preoccupare vai… noi ci divertivamo come i pazzi”.
A proposito del suo ruolo nel film ‘Mine Vaganti’, l’attrice ha invece raccontato:
“Dopo ‘Mine Vaganti’ sono diventata un po’ un’icona, molti ragazzi mi hanno ringraziato. Molti giovani hanno dovuto fare i conti con la famiglia, la bellezza di questo film è stata proprio mettere questo tema al centro di una famiglia borghese che fatica ad accettare tutto questo”.
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